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COME DAGO-ANTICIPATO, IL BORDELLO DEL CSM È STATO INSABBIATO.

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OVVIAMENTE

DAGONOTA – Come Dago-anticipato, pare che tutto il bordello del Csm sia stato insabbiato. Non sono uscite le altre intercettazioni e si procede spediti verso la riforma del sistema. Una parte dei componenti togati sarà sorteggiata, un’altra eletta. Ci sarà la diminuzione della componente ”laica” ovvero politica, e il vicepresidente sarà a rotazione: una volta un laico, una volta un togato.

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/come-dago-anticipato-bordello-csm-stato-insabbiato-si-206978.htm

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I conti in tasca alla Sea Watch (e chi la finanzia)

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di 

Che cosa emerge dal bilancio della Ong Sea Watch

L’intenzione del Comandante di sbarcare a Lampedusa era stata chiara fin dalla mattina di mercoledì 26 giugno con la pubblicazione di un “post appello” sui profili social della Ong Sea Watch: “Sono responsabile per le 42 persone salvate in mare e che non ce la fanno più. Le loro vite sono più importanti di qualsiasi gioco politico” ha scritto Rackete, seguita dal commento della Ong, che ha contestualmente lanciato una raccolta fondi. “Se il nostro capitano Carola segue la legge del mare, che le chiede di portare le persone salvate in un porto sicuro, potrebbe affrontare pesanti condanne in Italia. Aiuta a difendere i diritti umani, condividi questo post e fai una donazione per la sua difesa legale”.

ECCO IL BILANCIO DELLA SEA WATCH

Ma quali sono i conti della Sea Watch? Nel 2018 l’incasso della Ong tedesca, Sea Watch, è stato di 1.797.388,49 euro, a fronte di spese per 1.403.409,26 euro: il 55,9% (pari a circa 784.210 euro) è andato a finanziamento della Sea Watch 3. E’ quanto emerge dal sito della organizzazione non governativa che diffonde online il registro delle donazioni ricevute.

I COSTI

Nel rendiconto dell’Organizzazione non governativa si scopre che per Sea Watch 3 sono stati sborsati oltre 31mila euro di spese legali.

LE PAGHE

Nel 2018 la nave, a parte le paghe degli equipaggi, è costata 784.210,41 euro, in pratica il 55,9% dei costi totali. Una cifra ampiamente coperta dalle donazioni, che lo scorso anno sono arrivate, fino al 31 ottobre a 1.797.388,49 euro.

 

[…]

Ma chi sono i principali finanziatori della Ong? Ecco che cosa ha scritto Fausto Biloslavo del quotidiano Il Giornale: “La Chiesa evangelica tedesca, Anton «Toni» Hofreite, capogruppo dei Verdi nel Bundestag, Gregor Gysi, l’ultimo leader della Germania Est pro Gorbaciov, l’ex europarlamentare del Pd, Elena Ethel Schlein”.

(Larticolo integrale su StartMag:

https://www.startmag.it/mondo/i-conti-in-tasca-alla-sea-watch-e-chi-la-finanzia/

Patronaggio  non sequestra la nave

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QUELLI DEL PD: “UMANITARI” CHE SFRUTTANO I BAMBINI ITALIANI.

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Affidamenti illeciti di minori, arresti

Nel Reggiano, a bimbi anche ‘lavaggio cervello’ in psicoterapia

Diciotto persone, tra cui il sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti, politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus di Torino sono stati stati raggiunti da misure cautelari dai carabinieri di Reggio Emilia. Al centro dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, coordinata dal sostituto procuratore Valentina Salvi, la rete di servizi sociali della Val D’Enza, accusati di aver redatto false relazioni per allontanare bambini da famiglie e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti.

Gli indagati sono decine e quello ricostruito dagli investigatori è un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro. Tra le contestazioni emergono ‘lavaggi del cervello’ ai minori in sedute di psicoterapia, anche con impulsi elettrici per “alterare lo stato della memoria”. Tra i reati contestati frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso.

http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2019/06/27/affidamenti-illeciti-di-minori-arresti_891e307a-31bf-475e-bd25-881af0593b48.html

Lampedusa, spargono lacrime  su “minorenni” e negri che soffrono il caldo.  Nel Reggiano, una spietata associazione a delinquere contro bambini italiani, che giunge a torturarli con impulsi elettrici.

Questo è il PD.

(E nonostante la magistratira Palamara sia con loro…)

 

Arrestato il direttore delle poste del Senato
accuse di traffico di cocaina e peculato

L’uomo è ritenuto il braccio destro di un boss albanese che rifornirebbe la zona di Valmontone, nell’hinterland di Roma. Le indagini dei carabinieri hanno portato all’arresto anche di un autista Cotral e di un vigile urbano. “Spacciavano anche con auto di servizio”. Lo sconcerto di Schifani, la polemica di Rutelli

(Simpatizzante dell’API, che è l’Ulivo..
‘ira di Rutelli – Sulla sua militanza nell’Api si è accesa immediatamente una polemica. Orlando Ranaldi, sul suo profilo facebook, chiuso precipitosamente dopo la notizia dell’arresto, esibiva fotografie con tutti i dirigenti del movimento: Rutelli, Milana, Mei e Tabacci, oggi candidato alle primarie del Pd. Lo stesso Ranaldi un anno fa si era fatto promotore di un’assemblea pubblica nel suo paese, Olevano Romano, per promuovere il partito. La pubblicazione di quelle foto su Repubblica.it ha scatenato le ire del senatore Francesco Rutelli che in un tweet  ha parlato di “una cosa indegna” e definito “un killeraggio” il modo in cui “Repubblica sputtana la gente vergognosamente”. Più pacatamente, Tabacci dice: “Non so di che parliamo. Quella foto non l’ho vista e non voglio commentarla. Ora penso al consiglio comunale di Milano”.

 

La sinistra tifa per la riccascafista e per i clandestini perché odia gli italiani.

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ARRESTI PD REGGIO, ovvero FORTETO INTERNATIONAL

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Come sospettava qualche lettore, la spaventosa storia degli affidamenti illeciti di minori, coinvolto il sindaco PD di Bibbiano Andrea Carletti ed una ventina di complici, sta assumendo sempre più l’aspetto di un “Forteto2.0”.

Dai giornali:

Torture sui bambini, accertati 2 casi di stupro nelle famiglie affidatarie

Tra gli affidatari anche titolari di sexy shop e persone con problemi psichici

Degli assistenti sociali, psicologi e specialisti dell’”umanitarismo” e di “famiglie problematiche” – degli “esperti” – perché affidavano poi i bambini a un proprietario di pornoshop? A gente che aveva già avuto figli suicidi? Si può sospettare un motivo spaventoso: per girare video?

Da twitter, Il Pedante ricorda che nel caso del Forteto agiva forte un motivo ideologico tipicamente di sinistra: liberare i bambini dalla famiglia sessualmente repressiva.

 

Dalla sentenza di condanna: voleva “sostituire la famiglia tradizionale con una famiglia migliore”

Nei primi lanci d’agenzia, si parlava di arresti in una “nota ONG di Moncalieri”. Di cui evidentemente si esitava a fare il nome. Ore ed ore dopo, spunta il nome: Hansel e Grete Onlus.  Arrestato il capo, noto psicologo, Claudio Foti.
http://www.cshg.it/formazione-2/le-nostre-iniziative-questanno

L’arrestato Claudio Foti.

Una avanguardia educativa secondo gli ordini e  le disposizioni  del progressismo sessuale globale:

Un sagace twitterolo che si firma “Corvonero” (e che ringrazio  infinitamente)  posta un pezzo che avevo scritto io, e dimenticato:

LE NUOVE DIRETTIVE UNESCO PER CORROMPERE I BAMBINI

Corvonero sottolinea in rosso il succo:

Un’altra benemerita, Elena Marini, su twitter, posta articoli americani dove si dimostra che anche là l’affido è una “industria” ampiamente sospetta di portar via i bambinia ai genitori veri per affidarli all” industria” del traffico pedo- sessuale

Due degli articoli:

Traffico sessuale infantile attraverso i servizi di “protezione dell’infanzia” usati dai ricchi e potenti?

https://medicalkidnap.com/2019/02/25/child-sex-trafficking-through-child-protection-services-used-by-the-rich-and-powerful/

Il sistema di affidi americano: schiavitù moderna e traffico di  bambini

http://medicalkidnap.com/2016/04/15/the-u-s-foster-care-system-modern-day-slavery-and-child-trafficking/

Nel primo dei due articoli si legge fra l’altro questo:

 

Si sta delineando un’organizzazione, che da MOLTI anni agiva indisturbata, che sottraeva bambini alle famiglie con false accuse di violenze sessuali dei genitori,  per affidarli a  “Insegnanti”  che le  condizionavano ad accettare LGBT, gender, trasnsessualismo, il farmaco per il ritardo del sesso, come  disposizioni di “Liberazione”  della personalità.     Il famoso Tezo Settore: entità  di volontari, ONLUS, professionisti, sindaci e senatrici PD il cui  proposito salvare i nostri figli dalle famiglie, per darli a terzi .  Ecco il loro motto:

Valori così espressi da Repubblica:

 

Per ricordare l’esperienza del Forteto, benedetta dal PD e da Napolitano:

Forteto: quegli abusi ai minori protetti dal Pd

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2015/07/21/forteto-quegli-abusi-ai-minori-protetti-dal-pd/

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BEPPE GRILLO COME FONDATORE DEL TEMPIO SOLARE

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Geniale e  spassosa   l’analisi di Paolo Mieli sulle pulsioni interne  al Movimento 5 Stelle dopo la disfatta elettorale a “tornare allo spirito delle origini” :  lo paragona al  movimento del reverendo Jones,  guru e fondatore della setta People’s Temple ,  che il 12  novembre  1978,  convinse i suoi  909 adepti a  suicidarsi in  massa. Col cianuro.

Era successo che un deputato del Congresso, Leo Ryan, aveva visitato il gruppo che per ordine del guru s’era ritirato nella giungla della Guyana, e ne aveva scoperto  le sopraffazioni  totalitarie   e il dominio psichico aberrante  che il “reverendo” – che adottava una forma di marxismo  mentale   di sua invenzione  – esercitava  sui suoi poveri fedeli. Jones aveva fatto uccidere Ryan; ma sentendo che ormai il mondo esterno aveva gettato uno sguardo impuro   sulla sua società   perfetta di fanatici  soggiogati, insegnò loro che  occorreva “difendersi dall’invasione del male”   con il suicidio di massa.

A  Beppe Grillo, che una volta era un comico, non  sfuggirà il ridicolo di questa evocazione sinistra: de te fabula narratur. 

Il reverendo Jones aveva composto un inno che fece cantare ai suoi soggiogati quando il gruppo ricevette la visita dell’ambasciatore sovietico della Guyana  (allora una dittatura guevarista):  «Siamo comunisti. Siamo comunisti oggi. Siamo comunisti oggi e ne siamo felici».

Abbiamo una idea dell’inno che il reverendo Beppe farà cantare ai suoi?“NO-TAV, No-ILVA;  No-Gas! no-Autostrade,  Onestà, Onestà, Onestà!”, “Crescita zero! Chiudere tutte le fabbriche!”. 

E  ciò gli farà forse recuperare i milioni di voti  che hanno perso nei primi mesi di governo? Palesemente no.   La pulsione del  ritorno alle origini è un puro intento suicida.

Finisce regolarmente così nelle sette di un certo tipo:  è accaduto a Waco  (1993),  e a quelli del Tempio Solare:  75    adepti,  psico-dipendenti da un guru belga di nome Luc Journet, si uccisero  vicendevolmente  fra la Svizzera e la Francia  e il Canada  nel nell’ottobre 1994.

“L’intrusione del male” nella setta (gnostica, neotemplare, apocalittica),  s’era manifestata poche settimane prima nella polizia elvetica, che  voleva sapere come mai quelli avessero ucciso un  neonato  (vi era entrato lo spirito di Satana);   questa infezione della volgarità alla purezza (Onestà! Onestà!”)   ostacolava ormai il programma concretissimo del gruppo, che consisteva nel combattere il  malvagio  potere di questo mondo  –  concentrato nella Massoneria, Vaticano, Opus Dei e  nel governo del Québec –     deponendo  questo corpo, piombo alchemico dal trasformare in oro, per rivestire il corpo solare  e  unirsi ai Maestri che  avevano lasciato la Terra negli anni ’30, sapendo prossima l’Apocalisse,  per cominciare una vita purissima su Giove o su Sirio, dove non ci sono acciaierie inquinanti né bisogno di treni per Lione.

Ciascuno capisce  la perfetta razionalità  di questo programma di purificazione.  Alcuni degli adepti, che faticavano a capirlo perché meno evoluti, furono  caritatevolmente  “aiutati” a deporre il corpo dagli altri,  i più illuminati e consapevoli.

Una delle sopravvissute, tale Madame  Paulais, stupì i giornalisti difendendo gli insegnamenti del guru con queste parole:  «Ho appreso un’ igiene di vita giusta e felice. Mi ha aiutato a prendere coscienza della realtà del presente, di questo mondo che va ineluttabilmente verso l’ autodistruzione. In cima alla piramide del potere c’ è qualche famiglia, la Massoneria, l’ Opus Dei, il Vaticano..».

E’ il tipo di risposta, con variazioni di toni, tra sprezzante, adirata  con aria  di sufficienza che si può ottenere da ogni militante attivista grillino. Una igiene di vita giusta e felice, l’onestà assoluta in politica  espellendo tutti quelli di cui qualcuno si vanta al telefono di voler pagare 30 mila  euro  a un senatore  per ottenere una legge a suo favore (che non ottiene), l’aria purificata dai fumi industriali, un Meridione che campa  di coltivazione  di cozze  col reddito di cittadinanza  e il riciclaggio della rumenta:  chiunque obietti è trattato col disprezzo che si deve a un  disonesto che serve interessi   ripugnanti, o  pazzo pericoloso, da eliminare – con l’aiuto del trojan e dei procuratori,  purissimi  esecutori dell’Onestà.

Perfettamente razionale.

Perché  tutto è perfettamente razionale. Quando il Movimento, nella UE, chiede prima di entrare nell’ALDE  di Verhofstadt  ultra pro-euroe pro-ue –  ricevendone un rifiuto, e adesso  chiede di entrare nel “Gruppo dell’estrema sinistra europea di cui fanno parte lo spagnolo Podemos, il greco Syriza, France Insoumise di Jean Luc Mélenchon e la tedesca Die Linke” (quella che gestisce la Sea Watch) ricevendone altrettanto rifiuto  – e rifiutandosi insomma  il movimento di allearsi con gli altri sovranisti e populisti – ,  è  in perfetta coerenza con l’idea delle Origini 5 Stelle. Chi non lo capisce va eliminato. C’è solo da ringraziare che l’eliminazione  non sia ancora fisica, non avendo i grillini il potere totale sull’Italia che sperano di riconquistare con Ritorno al Messaggio Originario.

Il punto,  suggerisce Mieli, è che quale sia il Messaggio Originario non fa unanimità  nel movimento stesso:

sembrano dimostrarlo “la pubblicazione di un libro di Alessandro Di Battista assai polemico tra le righe con ministri e sottosegretari del M5S. Fico che  attacca il governo sulla questione dei migranti, su Regeni, su tutto  – identificandosi  con la Sinistra più anti-salvinaiana ma anche più anti-grillina,   è il vero interprete delle  Origini? “Non si può dire neanche che si stia stabilendo un asse tra Di Battista e Fico”, che dovrebbero essere i due capi-corrente  dell’opposizione interna.  Varie donne senatrici non fanno che esprimere  dissenso dalla linea di Di Maio; che si precipita a Taranto per  cambiare i patti sottoscritti con Arcelor  allo  scopo di obbedire alla Idea dell’Origine, che notoriamente era quella di chiuderla e mettere le migliaia di operai a coltivare mitili .

Il rischio è che facciano mancare al loro stesso governo la maggioranza,  e  portare alla fine anticipata della legislatura, che  “aprirebbe la strada a Matteo Salvini e ai partiti di destra (in primis quello di Giorgia Meloni) a lui collegati”.

Cosa tuttavia meno probabile  di quel che appare, dato che secondo le ultime notizie Salvini detesta Giorgia Meloni, la teme perché non è riuscito a inglobare  il suo elettorato – alle europee sono cresciuti  entrambi i partiti –  ed  è  per colpa sua, perché effettivamente ha spostato la Lega sullo stesso terreno  dell’ex MSI: dove la Meloni può proporre l’affondamento della Sea Watch e Salvini no  – il  che è un bel guaio.

La  cosa che rischia di   venir  dopo la crisi per  suicido di massa del Grillismo ordinato da Beppe Grillo, è il governo Draghi-Giorgetti.  O magari, anche peggio, Mario Draghi come “l’italiano”   alla Commissione UE – qualcuno adombra persino il  Capo,  sulla poltrona di Druncker   – dove avrebbe ancor più potere di un capo di  governo italiota,  non essendo soggetto   ai  cambiamenti d’umore della “democrazia”. Il vile affarista sta facendo le sue abili mosse, e sta piacendo sempre più all’ala realista dei leghisti, esasperati  dai progetti anti-crescita e anti-industria degli alleati. Con le sue ultime asserzioni ha fatto calare lo spread,  regalando mesi di respiro. Conte lo vedrebbe bene nella Commissione UE; e chi potrebbe dire di no? Un personaggio di tale prestigio. Il suo scopo è salvare l’euro  dai tedeschi: a questo scopo, ci farà versare le cinquantine di miliardi che servono.  Altri anni di torchia  per il bene della Moneta, per tornare all’Origine della  loro idea di Europa Unita.  A fondo perduto, perché i tedeschi hanno già deciso di uscirne.

Il  punto è che i fondatori delle sette non possono capire che il problema, quello che fa perder voti,   adepti, senatori  e governi, o  condanna interi popoli al suicidio (come nel caso dell’euro),  non è “l’allontanamento” dalla Idea Originaria, ma l’Idea Originria in sé.

Godetevi qui l’articolo di Paolo Mieli:

Il Reverendo Bep

https://www.corriere.it/opinioni/19_giugno_27/m5s-quei-tentativi-suicidio-politico-8751c2f2-9906-11e9-a7fc-0829f3644f7a.shtml?refresh_ce

(Noi,  qui, ridiamo per  non  piangere)

 

 

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“CAPITALI CORAGGIOSI “

LA CLASSE DIRIGENTE

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Università, indagati 40 docenti per concorsi truccati: sospeso rettore di Catania –

Concorsi universitari truccati, i pm: «C’era un metodo paramafioso»

Per il rettore Francesco Basile e altri 9 professori era stato richiesto l’arresto ma il gip ha concesso solo la sospensione dal servizio. Altri 40 docenti di vari atenei italiani indagati

“….„Sospensione dal servizio per il rettore dell’Università di Catania e per nove docenti (con posizioni importanti all’interno dei dipartimenti) ritenuti – a vario titolo responsabili – dei reati di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta-  […] „Nel procedimento sono complessivamente iscritti 40 professori delle Università di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.“

[…] 
„L’operazione della Digos, denominata “Università Bandita”, ha consentito di accertare l’esistenza di 27 concorsi truccati: 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore. Tra i nomi degli arrestati, spiccano quelli di Giuseppe Sessa (Medicina), Filippo Drago (Medicina),  Carmelo Monaco (Agraria), Giancarlo Magnano di San Lio (Filosofia).“

Ed ecco come si parlavano tra loro: “

Vediamo chi sono questi stronzi che dobbiamo schiacciare…”, diceva un professore indagato riferendosi agli altri candidati, parlando con un candidato che “doveva” vincere. In un’altra intercettazione uno degli indagati pronuncia la frase: “Hanno pestato la merda ora se la piangono”, commentando l’operato di un candidato che aveva presentato ricorso, che sarebbe stato minacciato di ritorsioni nei confronti della moglie, che non avrebbe mai – queste le minacce – più fatto parte di una commissione”

 

Un senso di stanchezza profonda prende, nemmeno si è capaci di commentare più. Cosa vuoi dire quando non mafiosi  venuti dal basso, non camorristi  della feccia sottoproletaria , o pastori sardi usi all’ abigeato, ma  rettori di università e docenti  vengono beccati ad agire  come una banda organizzata di delinquenti per spartirsi  cattedre e i relativi grassi stipendi. Oltretutto in fondo l’abbiamo sempre saputo, che in Italia (specie nel Sud, anche se non solo) le cattedre universitarie  se le dividono così da  sempre, che truccare i concorsi è  una consuetudine.

Il punto è che il giorno prima  abbiamo appreso dell’orribile vicenda degli affidi presso Reggio Emilia, con false accuse di pedofilia e incesto a genitori innocenti  per strappar loro i figli e darli a gente che ci  lucrava – e anche ogni tanto stuprava i bambini.  Leggo di un papà che hanno fatto condannare a 11 anni di  galera , innocente.  E mica erano pastori sardi o camorristi analfabeti:  il direttore generale della AUSL Fausto Nicolini –  che è medico, assistenti sociali e  noti  psicoterapeuti laureati, un avvocato..

E  qualche settimana fa,  giudici e procuratori dell’organo di   autogoverno della Magistratura che si spartiscono sedi, tramano per difendersi dalle indagini, si pugnalano alle spalle,  fanno combutta con politici (del PD), e a vantaggio  l’uno dell’altro violano dozzine  di leggi  – quelle leggi che dovrebbero difendere.

Troppi casi in così pochi giorni.  Per non avere la sensazione di un quadro totale. Nel giro di pochi giorni  abbiamo visto che  le nostre “classi dirigenti”  vincitrici di concorsi pubblici e pagate con ottimi stipendi pubblici,   hanno  trasformato i rispettivi settori in  omologhi di Cosa Nostra. Non si tratta qui solo di magistrati o docenti universitari, o assistenti sociali per l’infanzia, scarsamente preparati; si tratta di personalità  ai  vertici del sistema pubblico che manifestano  la forma mentis di malviventi, che si sanno appartenenti ad una cosca  della malavita organizzata. Stesso eloquio,  stessa postura di disprezzo verso il mondo esterno, stessa violenza verbale, stessa abitualità a commettere reati, e mancanza di vergogna.

E’ un fenomeno che, credo, non ha eguali nel mondo.  Cerco  di ricordare cosa dovrebbero avere, per essere classe dirigente.   Orgoglio professionale per le conoscenze guadagnate nel loro settore, a giudizio dei pari e senza trucchi.  Dignità personale gelosa, che si riflette anche nel linguaggio controllato, tecnicamente preciso,  colto e urbano. Ambizione e sforzo   orgoglioso di manteneri  degni dell’alta funzione  Senso del dovere verso  la comunità che li ha elevati a posti di prestigio, inseparabile dalla coscienza che la propria dignità consiste in questo servizio. Consapevolezza delle responsabilità che  hanno assunto in quei posti di potere,  rispetto per le funzioni che esercitano, senso dello Stato o di patria e  quindi, almeno ogni tanto, riferimento ad una idea del bene comune.

Abbiamo visto il contrario: egoismi, particolarismi feroci, bassezza; omertà,  trucchi  sleali,  viscida ineleganza,  nessuna  idea che ai grossi stipendi pubblici che percepiscono devono corrispondere con qualche tipo di attività degna e ben fatta. No, come  criminali, i soldi  che arraffano dallo Stato li considerano a fondo perduto –e  non si fanno  scrupolo  di aumentarseli in modi illegali.

Il denominatore comune a queste diverse cosche dei vertici dirigenziali,  sono appunto gli stipendi pubblici. I più  alti d’Europa  a  parità di funzioni.  Che invece di attirare i selezionati, i migliori,  hanno chiamato a  sé   delle ganghe non solo senza qualità, ma senza onore e  senza il minimo di rettitudine richiesta a qualunque lavoratore umile.  .

Questa marcescenza ai vertici delle  funzioni pubbliche,  questa  occupazione di cattedre e di procure, di alte cariche di Stato, da parte non di  “normali” parassiti inadempienti ma di mafie e racket  attivissime   costituiti in oligarchie inamovibili, è un fenomeno che, credo, non ha eguali nel mondo civile –  e  l’evidente causa della decadenza verso l’inciviltà  il non-diritto, la non-cultura, l’analfabetismo di ritorno e la sporcizia morale  del  popolino. La funzione de-moralizzante  (nel senso proprio: di  rendere immorali) gli strati inferiori della società, quelle che Gad Lerner chiama “le classi subalterne”,  è un effetto diretto della  mancata esemplarità dei superiori: se i docenti, i medici, i rettori, i procuratori  sono questi,  la volgarità di Salvini  o di Grillo,  le violazioni della normale buona educazione , le micro-criminalità corpuscolari,  l’abbandono  scolastico come dei rifiuti  per strada, anche i graffiti sui muri che bruttano ogni angolo,  muro esterno saracinesca delle nostre città e agli occhi dello straniero ne fanno dei Bronx pericolosi,  ne sono la conseguenza  ultima.

Dovrebbe suonare l’allarme generale, e  invece silenzio. Sullo scandalo immane  dei magistrati malavitosi, non più  una ulteriore intercettazione né alcuna discussione. Come ad un segnale ricevuto; le ultime informazioni risalgono al 7 giugno, poi più niente.  Se  ciò  viene da una moral suasion dall’alto, non so. Se lo è, è censura, repressione, chiara volontà da parte dell’oligarchia  malavitosa di mantenersi qual è. Indegna.

Da qui una profonda stanchezza, cari lettori.

 

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IL PONTE NON C’E’ PIU’! (un genovese)

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di Roberto PECCHIOLI

Carlo è un caro amico che il venerdì dà una mano nei lavori casalinghi. Seguivamo sulla TV locale la diretta sulla demolizione del Ponte Morandi. Alle ore 9,37 si è fermato, ha contemplato lo spettacolo dell’implosione- pochi secondi di meraviglia tecnologica – e ha iniziato a canticchiare “il ponte non c’è più”, sull’aria di una vecchia pubblicità dell’olio Sasso. Il ponte non c’è più, o quasi, giacché le sue robuste fondamenta sono ancora lì, ai lati delle due sponde pietrose del torrente Polcevera. Quello che colpisce è l’allegria, quella di Carlo e quella percepita tra la gente, per le strade di Genova, una volta Superba, adesso colonia di Guayaquil, la città ecuadoriana di cui sono originari le migliaia di immigrati sudamericani residenti prevalentemente nei quartieri attorno al ponte. Allegria di naufraghi che si risvegliano da un brutto sogno, come il protagonista del carosello evocato da Carlo, ossessionato dalla pancia che scompare al risveglio. Anche l’olio Sasso, peraltro, antica eccellenza ligure, non c’è più nella storica fabbrica di Imperia.

Sotto il ponte Morandi le case sono state abbandonate e, al di là dei disagi e degli affetti di chi ci ha passato la vita, i proprietari sono stati risarciti con 260 mila euro per ciascun appartamento. Nessuno sul mercato avrebbe ricavato dalla vendita più di un terzo di quella cifra. Meglio per loro, naturalmente, ma intanto non riusciamo davvero a comprendere l’allegria cittadina. Strana nazione, l’Italia, in cui si festeggia non la ricostruzione, ma la demolizione di un manufatto, come glorifichiamo una rovinosa sconfitta bellica perché ci ha liberato di un regime applaudito freneticamente sino a poco prima della caduta. Cattiva coscienza o assenza di spirito civico.

Ricapitoliamo alcune tappe della triste vicenda del nostro ponte di Brooklyn. Ci dissero, a cadaveri ancora da recuperare e seppellire, che si sarebbe potuto ricostruire in nove mesi. Ce ne sono voluti dieci e mezzo per la sola demolizione, eccetto le possenti fondamenta e in attesa del lungo lavoro di rimozione di migliaia di tonnellate di detriti. Ci assicurarono che la società Autostrade (Benetton, per chi è di memoria corta) l’avrebbe pagata cara e i responsabili del crollo sarebbero marciti in galera. I tempi della giustizia sono lunghi, ma conosciamo solo un lungo un elenco di indagati- quasi tutti nomi eccellenti- che, ne siamo certi, ne usciranno bene. Un nostro proverbio avverte: i nesci (gli stupidi) si ammazzano, i re si abbracciano. Quanto al potente gestore, il quotidiano locale ha ospitato una dichiarazione di Salvini il cui succo è: piano con gli attacchi ad Autostrade s.p.a. Per una volta, il giornale non si è esibito nel consueto attacco al ministro dell’Interno, accogliendo le sue parole con religioso rispetto.

Fatto sta che siamo tutti felici per aver assistito in diretta TV all’abbattimento del viadotto. Un segno dei tempi, al di là della professionalità di chi ha realizzato un evento tecnicamente tanto complesso. Una nazione distrutta, una città divenuta un deserto (oltre 250 mila abitanti perduti in poco più di 40 anni, l’età di vita del ponte) non possono che applaudire una distruzione in più. Applausi anche per le soluzioni di viabilità provvisoria realizzate per evitare la paralisi cittadina, il blocco turistico della Liguria e la crisi drammatica dei porti. Peccato che siano state possibili per merito di altri abbattimenti, le enormi aree industriali dismesse di Sampierdarena e Cornigliano. In questa delegazione (a Genova i quartieri periferici si chiamano così) un’ampia strada ha preso il posto dell’ILVA, passata da diecimila dipendenti a meno di mille.

L’area sottostante il ponte caduto è un perfetto esempio di archeologia industriale, adatta come fondale di racconti gotici tra i resti di decine di stabilimenti. Un cimitero del lavoro con un nome su tutti, Mira Lanza, e il ricordo di lunghe fila di autobus carichi di lavoratori che transitavano sotto il ponte diretti verso aziende da tempo chiuse. Un mercato ortofrutticolo semivuoto al posto di una grande azienda di refrattari industriali, un centro commerciale anziché una raffineria del gruppo Garrone, il resto degli stabilimenti è morto di vecchiaia, come la città. Il sindaco, una persona per bene cui il governo ha messo in mano la patata bollente del ponte, davanti alle telecamere ha parlato di rinascita della città. Poi si è accorto di averla detta grossa, poiché non si rinasce distruggendo, si è corretto, auspicando rigenerazione.

Vogliamo credergli, io sono nato qui e non saprei vivere altrove, i genovesi – noi pochi rimasti, noi una volta felici- sono attaccati a questo pezzo di terra scoscesa come le patelle agli scogli, ma le prospettive non sono allegre. Dal crollo del ponte, abbiamo perduto anche la Ericsson, multinazionale informatica, le cui torri sovrastanti l’aeroporto (scalo cui si accede con una viabilità da terzo mondo) saranno oggetto di un’ennesima ristrutturazione e speculazione. Le grandi opere di cui abbiamo bisogno come dell’aria – Terzo valico, ne parlano da almeno mezzo secolo – e Gronda (la tangenziale che non c’è, unica tra le grandi città italiane) sono ancora lontane.

In compenso, Genova è stata velocissima ad accettare il progetto del nuovo ponte, bell’e pronto presso lo studio di Renzo Piano. A detta di architetti esperti, è il meno attraente tra quelli visti, ma in un colpo solo il buon Bucci ha zittito ogni polemica politica. Piano, acclamata archistar ultraottantenne, è genovese, così il ponte non sarà “foresto”, è vicino alla sinistra che ha saccheggiato questa città per oltre quarant’anni con la complicità delle sue famiglie più potenti (élites non lo sono, oligarchie nemmeno, solo gruppi di opportunisti nemici del rischio) ed è anche senatore a vita. Tombola. Ci saranno quarantatré stralli, uno per ogni morto nel crollo, così la coscienza è tacitata. Il progettista Morandi, al termine della carriera, segnalò i problemi della pila numero 9, ma chi ascolta un vecchio superato dal progresso tecnologico; qualunque lavoratore edile avrebbe potuto spiegare l’usura speciale delle costruzioni vicine al mare e ogni automobilista ha avvertito le vibrazioni di un manufatto sul quale transitavano da decenni le merci movimentate da tre porti, milioni di contenitori all’anno. Ma nessuno è responsabile e i costi, non c’è dubbio, sono e saranno a carico del contribuente.

Marco Bucci, primo sindaco di centrodestra da mezzo secolo e più, parla di rigenerazione. Per ora, si tratta di una volonterosa dichiarazione d’intenti in una città dove quel poco che cambia è in peggio o affonda nel ridicolo. Di recente è cambiato il nome di un casello autostradale: gli abitanti della delegazione di Prà non volevano che l’uscita, situata nel loro territorio, avesse il nome della vicina Voltri, su cui insiste un grande terminal portuale. L’attesa riforma del nome è stata fatta tra gli applausi. Prà, patria del saporito basilico con cui facciamo il pesto, è stata vendicata e il casello porta il suo nome. Questa sì che è rigenerazione. La promessa più recente assicura che il nuovo ponte, i cui lavori inizieranno dopo la cauta rimozione delle macerie, tra le quali forse ci sono polveri pericolose, sarà inaugurato la prossima primavera. Speriamo davvero: forse ci riusciranno, fondi governativi permettendo, per la concomitanza con le elezioni regionali del 2020. L’agenda della rigenerazione è scandita dai tempi della politica politicante locale, la quale ha visto decine di protagonisti condannati qualche settimana fa per malversazione di fondi. Poche polemiche, tante braccia allargate: c’erano tutti, destra, centro e sinistra.

L’altra sera, uscito alla ricerca di un po’ di refrigerio nel giugno rovente, in pochi minuti ho contato quattro giovani uomini, certamente provvisti di diplomi e lauree, correre in bicicletta per consegnare cibo di strada fornito dalle multinazionali del settore. Rischio, pochi soldi, nessuna qualificazione. Questo è il destino dei nostri ragazzi, sindaco Bucci. La rigenerazione non passa per un ponte demolito tra gli applausi di un pubblico di bocca buona, e neppure per la festa vera, quella sì giusta, per l’inaugurazione dell’opera ricostruita, ma per una Genova e un ‘Italia che non siano più matrigne con i loro figli, che non disperdano il patrimonio di conoscenza, lavoro, cultura, fantasia e bellezza lasciato dai padri. Non abbiamo bisogno di fattorini in bicicletta al servizio delle piattaforme multinazionali, sanguisughe del terzo millennio, ma di attivare le tante intelligenze come quelle capaci di buttar giù un ponte in sette secondi senza feriti e danni collaterali. Facciamo presto, però, o Genova morirà d’inedia e con lei tante altre parti di questa Patria che fa tanta rabbia.

Forse i più sinceri sono stati i tifosi delle due squadre cittadine, che, in barba a rinascita e rigenerazione, si sono invitati a vicenda con messaggi “virali” a radunarsi sotto il ponte “per cominciare nel migliore dei modi la prossima stagione calcistica “ovvero diventare parte integrante delle macerie. Il padre Dante sapeva già tutto e non lo mandò a dire: “Ahi genovesi, uomini diversi / da ogne costume e pien d’ogne magagna / perché non siete voi del mondo spersi?”

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Papa Francesco, il suo “povero” rom è proprietario di 27 automobili

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Presente il rom povero e amico di Papa Francesco (e pure di Virginia Raggi) al quale era stata data una casa popolare? Bene. E’ tanto povero che risulta proprietario di 27 automobili. Imer Omerovic, 40 anni, rom bosniaco con moglie e 12 figli, che è stato ricevuto da Bergoglio (il quale gli ha espresso solidarietà cristiana per gli attacchi ricevuti) ed è andato in tv per dire che “ha sempre lavorato, ha una partita iva e vende macchine su internet”, riporta il Giornale, ha intestato un intero parco auto.

Due, in particolare, sono arrivate dopo la plateale e tormentata assegnazione della casa popolare a Casal Bruciato. Si tratta di una Fiat Stilo 1.9 JTD, intestata il 22 maggio, e di una Bmw Serie 5 530D, intestata il 7 giugno. La partita Iva della sua ditta individuale è regolare e collegata al “commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri”. Sede sociale:  Roma, via Pontina 601. Dove una volta c’era un capo nomadi e ora nulla.

Domanda: dove sono le sue auto? Se svolge l’attività dovrebbe avere un deposito, una lista di veicoli in esenzione fiscale, un registro di carico e scarico, delle fatture di vendita, degli incassi. Non risulta nulla. Seconda domanda: una persona che possiede 27 macchine ha il diritto di una casa popolare?

https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13477872/papa-francesco-povero-rom-proprietario-27-automobili.html

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Ogni bambino affidato “rende” 200 euro al giorno. O più.

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(trovato su twitter, a firma Marco Campanini)

Un inchiesta nel 2014 aveva riscontrato ben oltre 100 conflitti di interessi tra giudici onorari ed associazioni in Italia: l’allontanamento veniva deciso da giudici onorari che ricoprivano posizioni apicali nelle associazioni alle quali i minori venivano affidati.

Si tratta di psicologi, medici e assistenti sociali che da un lato sono chiamati a pronunciarsi sull’allontanamento dei minori dalle famiglie di origine e che parallelamente sono anche titolari, dipendenti o consulenti di centri di affido o istituti di accoglienza dei minori.

Inoltre per ogni minorenne affidato la retta minima giornaliera, pagata da comuni e aziende ospedaliere, è di 200 euro, ma può arrivare anche a 400.

In Italia sono circa 30 mila i bambini ospitati in case d’affido e comunità protette, e il fenomeno da anni è in forte crescita. Per fare un paragone dell’anomalia, in Germania e Francia, dove la popolazione è maggiore, il numero degli affidi si attesta a 8 mila e a 7.700.

L’affidamento delle politiche sanitarie e sociali al ha prodotto una società malata dove la famiglia, avulsa dal suo fondamentale ruolo di agenzia primaria di tutela dell’integrità psico-fisica del minore viene eterodiretta da una società distorta.

Il Presidente Fondazione Italiana Autismo (FIA), nonché senatore del in questi giorni si è dimenticato della . D’altronde, esiste un business altrettanto redditizio che necessita di essere mantenuto in vita, quello dell’immigrazione.

(qui a fianco: il senatore PD Davide Faraone al selfie con Carola,  che la sinistra all’unisono chiama Antigone  – La sinistra,  che viola le leggi più sacre,  ha adottato la rappresentante dei potenti che possono infischiarsene delle leggi italiane )

Incredibile donna. Grande tensione, la sensazione di avere tutti contro, ma la forza le deriva dalla convinzione di essere dalla parte giusta. Noi siamo qui a bordo con lei per esprimerle solidarietà anche a nome di tutti voi.

 

 

Chi è Marco Campanini? 

Parole sue: “Disabile, laureato in giurisprudenza e criminologia, consigliere, disoccupato. Combatto contro la politica ingiusta nei confronti delle persone con disabilità”. E’ autore di questo manuale:

C’era già chi cercava di lanciare l’allarme sulla Cosca degli Affidi e  i suoi  sporchi guadagni  nel 2013.   A tale data risale il video  qui sotto:

Pubblicato il 25 giu 2013

Finalmente Liberi è il nome dato a questa commissione di inchiesta costituita dentro Federcontribuenti e che si occuperà esclusivamente della questione dei bambini sottratti alle famiglie e dati in affidamento alle case famiglia. La Commissione, composta da un pool di avvocati ed esperti della Sindrome da alienazione parentale, Pas, avrà il difficile compito di far luce sulle gravi incongruenze di un percorso giudiziario e psicologico poco trasparente e non scientificamente appropriato. Il dramma dei genitori a cui viene sottratto con troppa facilità un figlio come la questione dei rimborsi di Stato dati a queste strutture ha fatto nascere la necessità di una commissione ad hoc.

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PROFETI E PROFEZIE

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Quando il Cielo ci ammonisce e viene in nostro aiuto

 di Luciano GArofoli

Padre Andrea, il mio padre spirituale da sempre, ripeteva spessissimo due cose: la prima che i testi delle preghiere più antichi erano i più  fedeli al Depositum Fidei. Per questo si trascinava dietro un Benedizioniere le cui pagine erano tutte scollate o rabberciate in qualche modo con degli adesivi: “finché non riuscirò a trovarne uno uguale o meglio più antico mi tocca di arrangiarmi con questo” ripeteva sconsolato.

La seconda cosa che ripeteva era pressoché simile alla prima: anche le profezie più antiche erano meno soggette a manipolazioni o stravolgimenti: era infatti più facile costatare la veridicità di queste in quanto chi le aveva ricevute era sicuramente alieno dal poter avere una visione di parte, o peggio di tirare in qualche modo l’acqua al proprio mulino. I veggenti di secoli fa erano sicuramente molto rari e soprattutto erano persone di sicura e comprovata fede arrivate a quel livello di santità attraverso prove ed una salita sulla scala dall’ascesi conquistata con penitenze, sofferenze e travagli spirituali altissimi: Dio in buona sostanza parlava e suscitava Santi che  con l’esempio della propria vita stimolavano e richiamavano il popolo cristiano alla propria missione nella vita.

Oggi non si fa parlare altro che di apparizioni in ogni parte del mondo siamo forse alla overdose: per carità alcune locuzioni e visioni sono sicuramente molto serie e degne di fede, altre un po’ meno, ma tuttavia circolano liberamente e con velocità grazie al Web.

Quello che affascina e nello stesso tempo intimorisce di più l’immaginifico del popolo di Dio sono gli annunci di una prossima fine del mondo o per lo meno di questo mondo.

Qui voglio sottoporvi tre profezie che rispettano i canoni da me accennati prima.

 

Cominciamo con le visioni di Anna Maria Giannetti Taigi (Siena 29 maggio 1769, Roma 9 giugno 1837). Era figlia di un farmacista senese, ma la sua famiglia ebbe dei gravi rovesci finanziari e fu costretta a trasferirsi a Roma per cercare un lavoro. Studiò presso le Maestre Pie, ma contrasse il vaiolo e fu costretta a seguire  dei corsi di cucito e lavori femminili. Lavorò come cameriera a palazzo Maccarini dove conobbe il marito Domenico Taigi che lavorava al servizio dei principi Chigi. Dalla loro unione nacquero sette figli alcuni dei quali morirono, come spesso succedeva all’epoca, in tenera età. Il marito era di carattere violento e la usa unione fu davvero un Calvario  e piena di umiliazioni e sofferenze.

Dopo aver ascoltato dalla madre una lettura sul Giudizio Universale decise di seguire una vita dedicata al digiuno ed alla penitenza ed alla fine nel 1790 fu aggregata al terz’ordine secolare dei Trinitari scalzi. Grazie alla sua intercessione riebbero la salute anche personaggi di rilievo come Maria Luisa di Borbone Spagna la quale era affetta da attacchi epilettici. Tra i suoi particolari carismi citiamo quello di aver avuto davanti ai suoi occhi per ben 47 anni dal 1790 all’anno della sua morte un piccolo globo luminoso come un sole esso era sospeso ad una distanza di circa di circa un metro dal suo viso e lo sovrastava di circa 25 centimetri. In esso vedeva avvenimenti passati, futuri ed anche lo stato delle anime  di persone viventi ed anche defunte. Molto dolore le veniva provocato dalla visione delle anime che finivano nell’inferno assistere al loro giudizio e di conoscere le ragioni della loro condanna.

Sentite cosa vide la Beata in una delle sue visioni:

“… dopo questi segni quando si sarà vicini alla fine, il drago sarà sciolto e la Divina Madre inviterà alla penitenza mentre gli uomini senza tenere conto dei Celesti moniti andranno per le vie della Eterna Città bagnata dal sangue dei principi degli Apostoli (San Pietro e San Paolo) portando la lussuria in processione; il padre della menzogna sarà a loro capo. Sacrilegi compariranno contro i tempi dello Spirito Santo  e contro la Religione: gli uomini si vestiranno da donne e le donne da uomini, la voce del Santo Vicario non sarà ascoltata e l’alma sua figura sarà fatta oggetto  di scherno e di risa. Allora il drago che avrà già preso possesso del suo regno, istillerà lumi alle menti dei  sottoposti a lui per diffondere l’alito pestilenziale della lussuria dove il Beatissimo pose la Sede e per diffondere e moltiplicare l’opera sua nefanda di distruzione e di perdizione, dovrà allora dalla Cristianità implorarsi la Misericordia di Dio e fare Orazione alla Chiesa Militante domandando aiuto alla Madre Santa ed offrendo penitenze e sacrifici..”

Non credo che queste parole abbiano bisogno di essere commentate o spiegate talmente sono chiare e distinte. Né tantomeno val la pena rimarcare come certe tipi di visioni potessero essere distanti dal comune sentire o dai costumi dell’epoca!

Sconvolgente!

Alla Beata Anna Maria Taigi viene attribuita anche la profezia sui tre giorni di buio riportata in seguito anche da altri mistici come la Beata Elena Ajello, o da Santa Faustina Kowaklska.

 

 

“Dio manderà due castighi: uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra. L’altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l’oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti. Nulla sarà visibile e l’aria sarà nociva e pestilenziale e recherà danno, sebbene non esclusivamente ai nemici della Religione. Durante questi tre giorni la luce artificiale sarà impossibile; arderanno soltanto le candele benedette. Durante tali giorni di sgomento, i fedeli dovranno rimanere nelle loro case a recitare il Rosario e a chiedere Misericordia a Dio…Tutti i nemici della Chiesa (visibili, invisibili e sconosciuti) periranno sulla Terra durante questa oscurità universale, eccettuati soltanto quei pochi che si convertiranno…

L’aria sarà infestata da demoni che appariranno sotto ogni specie di orribili forme. […] Dopo i tre giorni di buio, San Pietro e San Paolo… designeranno un nuovo papa…

Allora il Cristianesimo si diffonderà in tutto il mondo”

Qui in più troviamo la nomina di un  nuovo papa cosa che fa presupporre che quello in carica al momento sia tutt’altro che degno e seguace della Vera Fede cattolica.

Analizzando bene i segni dei tempi sembrerebbe che in questa nostra epoca martoriata  travagliata possano essere ravvisati elementi apocalittici abbastanza marcati, ma i fatti ipotizzati ancora non si sono verificati, tuttavia niente vieta che in un futuro più o meno prossimo possiamo assistere anche a questo avvenimento.

 

 

 

Altra mistica che ebbe delle visioni davvero molto particolari fu senza dubbio Jeanne Le Royer.

Questa suora francese nacque il 23 gennaio 1731: era originaria della Bretagna e figlia di Renè e Marie Le Royer il padre svolgeva umili lavori presso la Chappelle Sanson.

Raccontava a proposito del suo concepimento: “Per credere a mio padre, prima della mia nascita, Dio e il Diavolo erano già in guerra per causa mia.  Mentre ero ancora in grembo a mia madre ella era esposta a pericoli maggiori di quanto avrebbe avuto in tutta la sua vita: terrore, cadute, incidenti imprevisti … Non poteva fare due passi senza essere inseguita da animali furiosi o terrorizzata dai fantasmi (…) I miei poveri genitori ricorsero al potere del cielo solo per preservarmi; mi dedicarono alla Beata Vergine. ”

I genitori non le potevano offrire ricchezze ed agi, ma le insegnarono una grande pietà

Fin da piccolissima ebbe delle visioni in una di queste Gesù che lei non conosceva ancora bene gli si presentò per farle comprendere le sciocchezze che tre giocatori di carte stavano pronunciando e che riguardavano quanto sarebbe stato bello se avessero potuto godere in eterno della vita terrena e poi le chiese:

 

“Vorresti mia figlia, che io abolissi gli scandali, tutti i falsi culti, tutte le sette che fanno vergognare la mia Chiesa e offendono la verità dell’unica adorazione che ho stabilito?

 

Avrei dovuto porre fine al peccato, che è la prima e sempre rinata fonte di tutti i disordini, l’unico male al mondo, l’unico nemico della razza umana e di Dio stesso.

 

Sappi che, in effetti, in fatto di religione, come in fatto di buone maniere, l’uomo deve essere libero di scegliere tra il bene e il male; altrimenti non potrei esercitare la mia bontà e la mia giustizia.

 

Infatti, se l’uomo non fosse libero nelle sue azioni, non potrebbe né merito né demerito, non ci sarebbe alcuna conseguenza per lui né ricompensa per la speranza, né punizioni da temere. “

 

All’età di 15 anni perde il padre cha amava moltissimo, decise quindi di rimanere con sua madre per il resto della sua vita, ma a vent’anni perse anche la madre rimanendo sola.

Decise di entrare nel convento di Sainte Claire detto delle Urbaniste a Fougères. Spesso vedeva un demone dall’aspetto spaventoso che cercava in ogni modo di spaventarla e di dissuaderla dal dedicarsi totalmente a Dio.

A ventuno anni divenne sorella conversa sebbene non potesse portare nessuna dote al convento prendendo il nome di Suora della Natività.

Avendo fatto grandi progressi nell’esercizio delle sue virtù Dio  permise al demone di colpire il suo corpo dopo che inutilmente aveva tentato di scuotere la sua anima con dubbi anche sulle sue stesse visioni.

 

Una febbre lenta la travolse per tre o quattro anni, così come atroci emicranie, polmonite, poi sopraggiunse anche un tumore che deformò il ginocchio sinistro e dovette essere rimosso.

 

Profetizzò anche lo scoppio della Rivoluzione francese del 1789.

Vide la morte del re:

“Un giorno, mentre pregavo davanti al Santissimo Sacramento, il Signore mi ha mostrato che il re sarebbe stato messo a morte. L’ho pregato di non permetterlo. Le mie preghiere erano però troppo deboli … ”

A causa della Rivoluzione fu costretta ad abbandonare il convento e un pio abitante di Fougères gli offrì asilo in casa sua.

 

Morì in concetto di santità a mezzogiorno del 15 agosto del 1789 a 67 anni: il suo corpo è assolutamente incorrotto e visibile in una teca del monastero ancora oggi.

 

 

 

Le visioni

 

Gesù apparendogli un giorno le disse:

 

“La figura del mondo passa e il tempo del mio ultimo avvento si avvicina. Quando il sole è al tramonto, si dice che il giorno è passato e arriva la notte.

 

Tutte le ere storiche saranno un giorno davanti a me.

 

Giudica quindi quanto ancora dovrà durare il mondo dallo spazio che il sole deve ancora percorrere.”

 

“Ho considerato attentamente e avrei giudicato che c’erano ancora solo circa due ore di sole.” A una domanda della sorella, Gesù rispose:

 

“Non dimenticare che non dobbiamo parlare di mille anni per il mondo; ci sono solo pochi secoli un breve periodo di tempo. ”

 

Ma ho visto, aggiunge la suora, che ha riservato a se stesso la precisa conoscenza del numero esatto di anni, e non sono stata tentata di chiedergli di più su questo oggetto, felice di sapere che la pace della Chiesa e il ripristino della sua disciplina doveva durare un tempo considerevole. ”

 

“Il Giudizio Generale è vicino e il mio Grande Giorno sta arrivando.

Ahimè! Quali disgrazie con il suo approccio! Quanti bambini periranno prima di nascere!

I giovani di entrambi i sessi saranno schiacciati dalla morte nel mezzo della loro vita!

I bambini che allattano periranno con le loro madri.

Guai ai peccatori che vivranno ancora nel peccato senza fare penitenza! ”

Ora la suora fa delle riflessioni:

“Ho iniziato a guardare nella luce di Dio, il secolo che stava per iniziare cioè il diciannovesimo. Ho visto in questa luce che il giudizio non c’era, e che non sarebbe stato questo il secolo in cui sarebbe avvenuto il giudizio.

Ho considerato, sempre attraverso questa stessa luce, anche il secolo XX, fino alla fine, per vedere in maniera sicura se questo sarebbe stato l’ultimo.

Nostro Signore mi ha fatto conoscere e allo stesso tempo mi ha messo in dubbio se il giudizio fosse avvenuto alla fine del 1900 o in piuttosto sarebbe avvenuto nel 2000.

 

Ma quello che ho visto è che se il giudizio fosse arrivato nel 1900, sarebbe arrivato soltanto verso la fine di esso, e che se il mondo fosse riuscito ad attraversare questo secolo, i primi due decenni del secolo XXI non sarebbero passati senza che il giudizio fosse arrivato, questo ho visto alla luce di Dio … ”

 

“I popoli si leveranno gli uni contro gli altri; le nazioni, a volte unite, a volte divise, combatteranno a favore o contro lo stesso partito.

Gli eserciti si colpiranno a vicenda in modo orribile e riempiranno la terra di morti e di immani spargimenti di sangue.”

Questo passo è davvero sconvolgente: teniamo presente quello che è successo in Siria ad esempio o anche in altre parti come l’Africa e le parole diventano di una lucidità ed efficacia incredibile.

 

E noi siamo perfettamente in grado di costatare quella realtà così crudele e inumana che stiamo vivendo! Se solo qualcuno si azzardasse a far presente al Papa che una mistica della fine del 1700 aveva previsto questo caos e questo abominio della desolazione si sentirebbe rispondere con una sonora risata in faccia oppure con un’invettiva ed una reprimenda piena di accuse e di parole atte a ridicolizzarlo.

 

“Queste guerre, sia intestine che esterne causeranno enormi sacrilegi, profanazioni, scandali, mali infiniti.”

 

“Usurperanno i diritti della Santa Chiesa; lei riceverà grandi afflizioni.”

 

Ci duole dirlo che chi non vede assolutamente, o peggio fa finta di non vedere quello che sta accadendo, è soprattutto colui che siede indegnamente sulla Cattedra di Pietro!

 

“Vedo la terra scossa in luoghi diversi da terribili tremori.

Vedo montagne che si dividono in uno schianto e seminano il terrore tutto intorno.

 

La mistica francese vede anche che più ci  si avvicina alla fine del mondo, più aumenterà il numero dei figli della perdizione, più diminuirà quello dei predestinati.

 

Questa diminuzione sarà determinata:

“dal gran numero di eletti che il Signore attirerà a Lui, per rimuoverli dai terribili flagelli che colpiranno la Chiesa”.

 

Intendiamoci bene su queste parole, attirerà a lui significa che li farà andare in cielo per impedire che siano schiacciati dai flagelli che colpiranno la Chiesa o che possano perdersi peccando. Quanti saranno? Poche migliaia, qualche centinaio di migliaia o qualche milione? Non è dato a sapere, ma forse il numero sarà davvero molto, molto consistente.

 

A quanto detto prima si devono aggiungere anche un gran numero di martiri; che renderà “il numero dei figli di Dio notevolmente diminuito sulla terra, ma la fede sarà rafforzata in coloro che la spada non avrà mietuto. ”

 

Va anche rilevato che la diminuzione sarà causata “della moltitudine di apostati che rinunceranno a Gesù Cristo per seguire il partito del suo nemico”.

 

“Sarà la più fatale delle eresie.  Ma nonostante ciò la fede subirà una nuova espansione: alcuni ordini religiosi rinasceranno in piccoli numeri; altri nuovi saranno fondati e il loro fervore sarà grande.”

 

Sicuramente questo sarà il piccolo resto che manterrà la vera fede! Anche questo passo ha una forte aderenza con la realtà attuale.

Checché ne possa dire Bergoglio a Dio nulla è impossibile anche sopportare tutte le sue ubbie e stranezze dottrinarie e non.

 

“Lo spirito di Satana provocherà contro la Chiesa, leghe, assemblee, società segrete ..

Tutto avverrà in silenzio, avvolto in un segreto inviolabile.

Sarebbe opportuno riportare le parole di David Rockefeller rivolte ai giornalisti presenti ad una riunione della Trilateral Commission qualche anno fa, in cui li ringraziava per aver operato per il raggiungimento dei loro “nobili fini” senza mai nulla dire a nessuno sui medesimi.

“Sarà come un fuoco che brucia sotto la cenere, senza rumore, e si diffonde a poco a poco.”

Guardate se solo dieci o quindici anni fa si parlava di gender o di omofobia o di unioni tra omologhi di sesso e se all’epoca qualcuno  fosse, come ora, così assuefatto e consenziente su questi argomenti.

 

“Ciò sarà ancora più grave e pericoloso per la Santa Chiesa in quanto non noterà il pericolo di questi fuochi così presto. ”

 

“Alcuni sacerdoti vedranno i fumi di questo fuoco maledetto.

Si leveranno contro coloro nei quali noteranno singolarità di devozione e che si distingueranno dalle buone abitudini della Chiesa “.

 

I seguaci infelici delle sue dottrine diranno tra loro: “Facciamo attenzione a essere scoperti. Non diciamo di cosa si tratta e qual è il nostro segreto … In apparenza, lasciamoci sottomessi come piccoli bambini indifesi.

Avviciniamoci ai sacramenti … Non discutiamo, ma agiamo con pace e dolcezza. ”

 

“Quando vedono che avranno guadagnato un gran numero di seguaci, un numero grande come quello di un grande regno, allora questi lupi rapaci usciranno dalle loro caverne, vestiti con la pelle di pecora.

 

Oh quanto la Santa Chiesa dovrà soffrire!

 

Sarà attaccata da tutti i lati, da estranei a se stessa, ma anche dai suoi stessi figli che, come le vipere, le strappano le viscere e si schiereranno dalla parte dei suoi nemici. ”

L’atteggiamento che Bergoglio ed i suoi seguaci ed adepti sta tenendo è molto vicino e riscontrabile in queste profetiche parole: inutile volersi nascondere dietro un dito.

Quando lui esalta personaggi come Pannella, la Bonino o tutta quella schiera di seguaci della teologia della liberazione, o peggio ha ammirazione soltanto per Luterani e Mussulmani dilacera il tessuto connettivo della Chiesa e di fatto si schiera con i suoi nemici e detrattori: ma si rende conto di quello che fa? Purtroppo sì è in completa malafede!!

 

 

“Questa eresia si estenderà così tanto che sembrerà avvolgere tutti i paesi e gli stati.

 

Mai nessuna eresia è stata così funesta! ”

 

La Sorella della Natività vede ancora che ci vorrà molto tempo, forse mezzo secolo, dal momento in cui tutto avrà inizio fino al momento in cui la Chiesa lo noterà.

Domanda quanti anni sono passati dall’apertura del Concilio Vaticano II? Ma la Chiesa attuale sembra continuare a non vedere, o peggio continua a prendere a martellate quanto Cristo ha sempre affermato e richiesto ai suoi seguaci!.

 

“All’inizio questa eresia sarà bellissima. Si imporrà per la sua apparenza di bontà e persino di religione.

Sarà una trappola seducente per molti.

 

Per avere più successo, questi settari occulti avranno prima di tutto un grande rispetto per il Vangelo e la cattolicità.

 

Pubblicheranno persino libri di spiritualità … Quindi, nessuno metterà in dubbio la loro santità.

Pensate soltanto a Giovanni XXIII o a Paolo VI e tutto risulta chiarissimo!

 

“In uno spirito di curiosità, le persone che vacillano nella fede, arderanno dalla voglia di sapere cosa c’è in queste novella religione.

 

“Non abbiamo mai visto così tanto inganno sotto una  colorazione religiosa …

Questi orgogliosi ipocriti faranno bei discorsi per attrarre anime vane e curiose.

 

Questi correranno a tutte queste novità e saranno più facilmente catturati che pescare nelle reti.

 

“Per evitare tante disgrazie, sarà necessario, con l’aiuto della Grazia, attaccarsi assolutamente alla Fede.

 

 

 

Il trionfo della chiesa e la generazione santa

La mistica francese vede chiaramente che alla fine di questa catastrofe degli ultimi tempi la Santa Chiesa continuerà ad esistere (non praevalebunt dice il Vangelo) sulla terra in uno stato di grande pace ed in una profonda tranquillità: in quella pace e tranquillità che solo Dio può dare.

La Chiesa non sarà assolutamente distrutta.

I peccatori che avranno conservato qualche residuo di Fede, sentiranno rinascere nel loro cuore la Grazia e si convertiranno del tutto al Signore.

Saranno così totalmente pentiti delle loro colpe che moltissimi moriranno per il dolore.

Tutti saranno Santi e l’assemblea dei fedeli riecheggerà dell’azione della Grazia.

Jeanne Le Royer vede anche l’ingresso in seno alla Chiesa di quei popoli che non erano stati mai battezzati e che non avevano mai avuto la conoscenza dell’esistenza dell’unico vero Dio

 

Fine di un mondo cattivo

 

 

“Il sole diventato tenebroso si arresterà nel suo corso”

Allora  sento una voce potente che dice: “ Si è arrivato il momento ed io vado a rinnovare tutte le cose. Vado a fare cieli nuovi ed una terra nuova e questo avverrà in un battere di ciglio.

Un fuoco prodigioso partirà dal firmamento ed in un istante consumerà tutto, distruggerà tutto, purificherà tutto facendo scomparire qualsiasi traccia di lordura.

 

 

 

Questa purificazione sostanziale e radicale verrà fatta attraverso il fuoco  questo ammirabile rinnovo di tutti gli elementi dell’intera natura e da cui nascerà una nuova terra ed anche cieli nuovi.

 

 

“Questi empi avranno i loro altari e templi dove i loro sacerdoti cercheranno di imitare le cerimonie della vera religione.

 

Rispetteranno i sacramenti.

 

Ma dal momento che la loro religione è fondata solo sui piaceri dei sensi, essi disprezzeranno, interiormente, la vita crocifissa, la mortificazione e la sofferenza.

 

Questi intelligenti ciarlatani competeranno con l’inganno per sedurre il semplice; faranno il doppio gioco.

 

Tutto ciò si manifesterà, presto, con il disprezzo che avranno, pubblicamente, per la fede e la moralità del Vangelo.

 

 

La gente comune, invece di onorarli, li fuggirà con un certo disprezzo.

Diventando penitenti, diventeranno fedeli alla grazia e Dio li proteggerà.

 

Non avranno paura di far conoscere, anche pubblicamente, cosa erano prima.

Saranno ricevuti misericordiosamente dalla Chiesa.

 

 

Disperati, i malvagi si rivolgeranno a Satana che dirà loro: “Non perdiamo altro tempo. Quindi, voglio trionfare. Voglio rovinare tutte le nazioni che saranno contrarie a me. Voglio diventare padrone dell’universo. Sarò adorato come dio, coperto di oro e argento.”

 

 

Da ultimo voglio riportare una profezia di un altro grandissimo Santo, forse l’ultimo grande Santo che abbia avuto la Chiesa cattolica prima che Dio si chiudesse nel suo silenzio: Padre Pio da Pietrelcina.

Sicuramente è più vicino a noi degli altri due mistici che prima ho citato, temporalmente parlando: molti di noi lo hanno conosciuto anche di persona e sicuramente di lui si è parlato e si parla ancora tantissimo.

La testimonianza è sicuramente degna di fede in quanto è stata riferita anche a me da un suo figlio spirituale e la profezia fu pronunciata in pubblico ed alla presenza di molte persone alcune anche dei laici.

C’è da aggiungere che anche Suor Lùcia dos Santos ebbe dalla Vergine delle locuzioni intime in cui parlando del trionfo del Suo Cuore Immacolato assicurò che esso sarebbe cominciato con Suor Lùcia ancora in vita.

 

https://youtu.be/c_0f63SuMbI

 

 

L’incredibile profezia di Padre Pio sul Trionfo del Cuore Immacolato di Maria

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HA RAGIONE PUTIN: “I VALORI LIBERALI SONO OBSOLETI”– NELLA UE

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EuroPolice   raduna insieme a forza i manifestanti francesi e toglie  loro  la protezione per gli occhi, quindi li spruzza con lo spray urticante . Questo non viene segnalato da nessun media mainstream,  RAI compresa.

A Rennes: circa trecento Gilet Gialli vengono così trattati dalla polizia di Mcron

Enrico Letta
‏Account verificato @EnricoLetta

L’intervista di #Putin di oggi su @FT è semplicemente sconvolgente nella apparente semplicità con cui piccona i nostri #valori. Un gran pezzo di giornalismo. Temi, toni e tendenze su cui riflettere. Alla fine l’unica sintesi che trovo è #menomalechecèlEuropa.
08:21 – 28 giu 2019

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Capiscono magistrati e progressisti ciò che stanno suscitando?

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Il web urla.

Urla di rabbia e d’orrore per lo scandalo degli affidi dei bambini a Bibbione. Si   rimbalzano gli articoli,

“Caro papà, mi manchi”, le lettere e i regali mai consegnati ai bambini

Affidi illeciti, analista a bimbo: ‘Facciamo funerale papà’

In atti e intercettazioni ‘sistema Bibbiano’, primi interrogatori

n un caso, raccontato dall’ordinanza del Gip, una psicoterapeuta indagata cerca di far rimuovere la figura del padre a un giovanissimo paziente: “Dobbiamo fare una cosa grossa – dice nel colloquio intercettato – Sai qual è? Gli psicologi la chiamano elaborazione del lutto (…) Dobbiamo vedere tuo padre nella realtà e sapere che quel papà non esiste più e non c’è più come papà. È come se dovessimo fare un funerale!”.

i video.

“Solo dei satanisti merdosi possono aver messo in piedi e coperto un sistema come questo”.

 

Spaventa e agghiaccia il coinvolgimento e complicità di giudici, sia pur onorari:

https://www.linkiesta.it/it/article/2015/08/03/quasi-200-giudici-hanno-interessi-nelle-strutture-a-cui-affidano-i-min/26917/

Quasi 200 giudici hanno interessi nelle strutture a cui affidano i minori

“Nel 2013 e nel I semestre 2014 ci sono stati 40” riferisce Marco Campani, “provvedimenti di decadenza di ufficio dall’incarico di giudice onorario (cittadini esperti in scienze umane), motivate da dimissioni o da incompatibilità per doppio incarico.

“Una circolare del Csm, del 14 maggio 2014, all’art. 7 prevede incompatibilità tra l’attività del giudice onorario e le cariche rappresentative di strutture comunitarie. I giudici onorari sono a tutti gli effetti uguali ai giudici togati e possono decidere qualsiasi controversia. “Secondo l’associazione “Finalmente liberi” di Federcontribuenti presso il Tribunale minorile di Roma sono stati individuati ben 15 giudici onorari in qualche modo collegati a centri di affido della provincia, mentre a Milano i casi sarebbero 16, ben 211 in tutta Italia. Purtroppo non si tratta di una pratica circoscritta, è un sistema fuori controllo che necessita di cause d’incompatibilità più stringenti ed ulteriori misure”.

Un altro:  “Rendono i cittadini comuni completamente senza difese, con certi enti non si discute, è così e basta e non puoi contraddire nulla, il resto lo mettono in atto con la paura minacciando. Hanno tutti i coltelli dalla parte del manico È un paese spaventoso”.

L’omertà dei media  sullo scandalo  enorme  giunge orrore all’orrore.

“La notizia dell’inchiesta di Reggio Emilia sui bambini oggi sul Corriere della Sera a pag. 18. Diciotto”.

“Perché le prime 17 sono impegnate a criticare il regime, dice. Dice che quello è il loro dovere, dice.

Per tutti vanga questo commento, che esprime la  sensazione generale.

Cristina Cersei‏ @cris_cersei

Il silenzio dei media su #Bibbiano, pur sapendo benissimo che il Paese non parla d’altro, fa capire a TUTTA ITALIA a che livelli di potere siano quelli che trafficano i bambini”.

Si  intuisce  un senso di offesa  profondissima nella gente, aggravato dalla revulsione di fronte all’appoggio  dei poteri forti  interni ed esteri  alle violazioni della Sea Watch, vissuto come una sceneggiata per nascidnere iu fatti  dell’Emilia, e  un’offesa di troppo –  che supera l’indignazione per l’offesa a  bambini e a famiglie indifese,   più  fondamentale  della rassegnata esasperazione per la quotidiana malagiustizia, e  più grave e irrimediabile   persino della coscienza  di essere in una gabbia di potere perverso e impunito. Qualcosa di più elementare  è stato offeso nel cuore della gente  che capisce.

Come dirlo? Un amico, dopo la Messa, commentando l’orrore di Bibbiano, mi dice: “Non oso dirlo, ma se fosse successo a me, che mi portano via la   bambina i giudici da  affido, io  cederei alla tentazione di farmi giustizia”.

Lo dice  con esitazione “da cattolico” che è stato condizionato a guardare come non cristiane  queste pulsioni.  Come siamo cambiati noi cattolici.  L’uccisone del tiranno  è stata considerata non lecita, ma doverosa.

Un padre a cui un sistema di giudici ingiusti e cointeressati direttamente a godere  dei benefici di questa ingiustizia, porti via la figlia, non ha il diritto di ucciderli. Ha il dovere di farlo,   quando  tra la sua bambina e i malvagi che gliela  portano via  con tutti i crismi della legge, non c’è che lui.

Il protettore di ultima istanza dei suoi figli, è il Pater Familias.

Tutto il compito della civiltà, della cultura giuridica e politica,  e la giustificazione dello Stato,  è di ridurre l’uso della  violenza ad ultima ratio.

Si ripete che lo Stato ha il monopolio  della violenza – luogo comune  –   senza tener  conto  che lo Stato usa questa violenza per delega. I patres familias da secoli hanno  lasciato la punizione dei delitti e  la difesa della terra allo Stato; ciò in nome della tranquillità nell’ordine.   Ma  quando lo  Stato tralascia così gravemente  il suo dovere penale, al punto che sono i suoi giudici a colpire l’innocente e a graziare il colpevole,   torna la violenza come prima ratio.  Il riprendere “nelle proprie mani”  la punizione del male  fatto ai propri figli  riemerge  nel pater familias come una imperiosa legittimità.

Legittimità.  Un padre, anche “cattolico”, non dovrebbe vergognarsi di avere  l’impulso di farsi giustizia contro l’ingiusto violatore dei suoi bambini; dovrebbe  invece vergognarsi del contrario, di non averlo fatto.  La viltà, la mancanza di coraggio,  la convenienza di non correre rischi,  la mancanza di abitudine e l’assenza di  armi, hanno buon guioco a scusare ciascuno di noi.

Ma non bisogna cadere nell’equivoco, anche recentemente agitato da chiacchiere dellapolitica , di parlare di  “diritto”  alla legittima difesa. Non esiste un “diritto di uccidere”; esiste, in precise circostanze, il dovere di uccidere.  Come l’agente che spara al rapinatore  che sta per amamzzare  una terza persona, o il privato che spara per difendere se stesso,, o moglie e figli e terzi, da un omicida. E’ un dovere, uno stretto obbligo di giustizia.

“Che poi questo dovere sia poco praticato, non meraviglia e conferma quanto detto:  perché è certo più frequente che si rinunci all’osservanza di un dovere che all’esercizio di  un diritto”, ha scritto con acuto humour Vittorio Mathieu.

Umorismo in un tema di gravità tremenda,  l’obbligo della legge penale. Quello che i nostri procuratori e politici  a loro comodo  dimenticano, è che  “la legge penale non è fatta per difendere lo Stato, ma viceversa: lo Stato è fatto  per difendere la legge penale”.  La validità assoluta della legge penale, la sua superiorità-anteriorità allo Stato,  è dimostrata dal fatto che anche la delinquenza organizzata ha il suo diritto penale, ed  è basato sugli stessi principi ,  e che applica infallibilmente  –  per mezzo della pena  di morte –  contro chi al suo interno “sgarra” alle regole: di lealtà  verso il gruppo, fedeltà, onestà.

“Non c’è dubbio che  se affidassimo la repressione dei reati ad un boss della malavita,  con un curriculum che lo renda degno di un compito così importante.  , otterremmo una società dai principii rigidi, borghesi, in cui la libertà di ciascuno è tutelata dalle indebite interferenze altrui con i mezzi più  severi”,  ironizzva Mathieu nel suo saggio Perché Punire (Milano 197)  –

Le  attuali rivelazioni sulla magistratura e la sua corruzione, e  sullo scandalo degli affidi a  lesbiche a 200-400 euro al giorno, ci ha fatti giungere alla convinzione che  se avessimo affidato la giustizia all’indimenticabile don Tano Badalamenti, uomo di comando e  di parola,  egli l’avrebbe fatta in modo esemplare.  Da Pater Familias.

In questo senso uno sul web  dice : “E’ un paese spaventoso”. Un tradimento così profondo del patto sociale,  condurrà ad esiti durissimi. Temo, al sangue.

Negli anni ’60 uscì un film di Ingmar  Bergman, “La Fontana della Vergine”.  Nella Svezia del XIII secolo,   il contadino ricco  Tor  ha la  figlia  adolescente violentata ed uccisa da banditi della foresta;  i  malviventi gli chiedono alloggio per la notte e, ignari, gli offrono l’abito della figlia in vendita.  Il padre  – Max Von Sidow  –   è cristiano,  nella Svezia di prima della Riforma; aveva mandato la sua bambina a  fare offerta di candele alla Madonna, offerta che   doveva fare una  vergine.    Ucciderà gli assassini di sua figlia il mattino;  ma non prima, aiutato dalla moglie, di essersi purificato  con una sauna liturgica,  versatosi nudo  acqua gelida e bollente, flagellato con rami di betulla,   aver  preparato il proprio corpo nodoso alla lotta  e il coltello per scannare –   senza fretta, con   dolore intollerabile ed esattezza rituale.  Ben consapevole che non sta eseguendo una vendetta privata, ma una esecuzione capitale . E’ il padre che “prende nelle sue mani”  il   sacro  dovere  della giustizia penale, non essendoci ancora lo Stato a cui delegarla.

E’ un film che i cattolici farebbero bene a rivedere. Ed anche i magistrati, perché si rendano conto di quali forze elementari stanno chiamando.

Per i cattolici, un’aggiunta: Gesù  stesso si sottopose alla giustizia penale  dello Stato e diritto romano  – riconoscendone l’assoluta legittimità.  Benché innocente, Non lasciò ai discepoli il mandato di battersi per abolire la crocifissione in quanto inumana, nè di fondare una ONG  per  l’accoglienza di tutti, criminali compresi.

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Affidi illeciti Reggio Emilia, chi è la dirigente al centro dell’inchiesta

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Pressioni e amicizie della ‘zarina’ dei servizi sociali Federica Anghinolfi. L’ombra dei favori alle coppie omosessuali

di ALESSANDRA CODELUPPI e DANIELE PETRONE
Ultimo aggiornamento il 30 giugno 2019 alle 08:55

Commento Sistema infetto – di Beppe Boni Articolo Ecco tutti i nomi degli indagati Articolo Scosse elettriche per manipolare i piccoli Video Agli arresti domiciliari il sindaco di Bibbiano Fotogallery Bufera sui servizi sociali

L'inchiesta sugli affidi di
        Reggio Emilia vede indagate 27 persone L’inchiesta sugli affidi di Reggio Emilia vede indagate 27 persone

Reggio Emilia, 29 giugno 2019 – Obbligava gli assistenti sociali a redigere e firmare verbali dove si attestava il falso riguardo allo stato familiare o al contesto abitativo dei bambini. Che poi decideva a chi affidare (elargendo addirittura contributi doppi fino a 1.200 euro rispetto alle ‘rette’ previste), influenzata tra l’altro dal suo attivismo nel mondo gay, per la lotta in favore dell’adozione alle coppie omosessuali, ma anche dai suoi intrecci sentimentali. E stabiliva pure a quali psicoterapeuti bisognava mandare in cura i piccoli una volta strappati dalle famiglie naturali. Assume quasi il volto di una zarina dei servizi sociali Federica Anghinolfi, dirigente dell’Unione val d’Enza, finita ai domiciliari con numerose accuse tra cui falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, violenza privata e lesioni personali gravissime, nelle carte dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, lo scandalo scoppiato in provincia di Reggio Emilia sul presunto sistema illecito di affidamenti dei minori strappati alle famiglie naturali con falsificazioni di atti e altri escamotage: 16 misure cautelari emesse, 27 indagati.

AGGIORNAMENTO Affidi illeciti, quei regali mai dati ai bimbi

La donna, 57 anni – che ieri si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip nel primo degli interrogatori di garanzia assieme all’assistente sociale indagato Francesco Monopoli – è ritenuta la figura chiave. A partire dall’inizio del ‘sistema’ collaudato secondo gli inquirenti. Arrivava quasi a ricattare giovani operatrici con contratto a tempo determinato, esercitando dunque la sua posizione di potere, affinché redigessero verbali che attestassero muffa sui soffitti, poco cibo in frigo o assenza di giocattoli. Era il primo passaggio – con le presunte falsificazioni delle dichiarazioni degli stessi bimbi al fine di screditare madri e padri naturali – che serviva per ottenere il decreto di allontanamento. Poi l’affidamento, spesso ad altre coppie ‘amiche’ o a lei vicine. E addirittura con un legame affettivo passato.

Qui i nomi degli indagati – La procura di Modena si attiva dopo il caso Reggiano

La Anghinolfi, omosessuale dichiarata, ha avuto una relazione – provata dagli inquirenti – con Fadia Bassmaji, anch’essa indagata, alla quale è stata data in affido la piccola Francesca (nome di fantasia) assieme alla compagna Daniela Bedogni (anche lei nel registro della pm Valentina Salvi).
Queste ultime due – si legge nell’ordinanza – avrebbero «imposto un orientamento sessuale» alla minore vietando tassativamente alla piccola di lasciarsi i capelli sciolti, perché ritenuto dalle due «matrigne» atteggiamento di vanità e di richiamo appetibile per i maschietti a scuola.

Il gip definisce questo episodio in modo molto forte come un «comportamento ideologicamente e ossessivamente orientato». Procura e inquirenti stanno infatti scavando nel mondo Lgbt. Nella vicenda è finito ai domiciliari, con le accuse di abuso d’ufficio e falso, anche il sindaco pd di Bibbiano, Andrea Carletti che ieri tramite il legale ha dichiarato di «non aver mai fornito copertura politica a fatti illeciti».
Il procuratore reggiano Marco Mescolini, dopo aver premesso che non bisogna estendere le accuse a tutto il mondo degli affidi, ieri ha commentato così l’operazione: «Mi sono occupato di fatti molto provanti di ‘ndrangheta per dieci anni, maquest’inchiesta è umanamente devastante».

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LA TRUFFA DEI MIGRANTI – INCHIESTA


Federica Anghinolfi, chi è l’assistente sociale arrestata a Reggio Emilia

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Federica Anghinolfi, assistente sociale, è tra le persone arrestate per lo scandalo dei bambini tolti dai genitori a Reggio Emilia.

Federica Anghinolfi, assistente sociale, è tra le persone arrestate per lo scandalo dei bambini tolti dai genitori a Reggio Emilia. Sul suo profilo Facebook sono disponibili solo poche informazioni, e non si può capire facilmente chi era Federica. Tra le informazioni, l’unica disponibile riguarda la sua attuale situazione sentimentale. Federica, infatti, sarebbe single. Qualche idea, sul suo carattere, sulla sua personalità, la possiamo ricavare spulciando i suoi post.

Federica Anghinolfi

Federica ha 57 anni, è originaria di Montecchio (Re) ed è responsabile del servizio sociale dell’Unione della Val d’Enza. Nel caso dei bambini tolti dai genitori a Reggio Emilia, Federica è indicata dagli inquirenti come uno degli elementi di spicco della rete.

Ora, tuttavia, la Anghinolfi è salita sul banco degli imputati  anche per i post su Facebook, che comunque la si pensi non c’entrano nulla con le indagini in corso. Questi post erano, negli ultimi tempi, contro Matteo Salvini e a favore dellacapitana Carola. Sulla propria bacheca, infatti, pubblicava post intitolati “Ognuno ha i capitani che si merita. Io scelgo Carola Rackete”.

Tante poi le immagini che raffiguravano Matteo Salvini. Federica postava fotomontaggi che ritraevano il Ministro dell’Interno con in mano un mitra e un crocifisso. In un’altra immagine, Salvini è vestito come Barney dei Flintstones con a fianco Donald Trump.

Bambini tolti ai genitori a Reggio Emilia

Poi, però, al di là dei post su Facebook, ci sono anche delle immagini personali. In una di queste la Anghinolfi è stata fotografata assieme al Sindaco Carletti (Pd) all’inaugurazione del progetto “La Cura”. Un progetto voluto dall’Unione Comuni Val d’Enza in collaborazione con la Ausl di Reggio Emilia e la Casina dei Bimbi.

Tuttavia, come sappiamo, le indagini hanno sviscerato una realtà opposta a quella “arcobaleno”. A Reggio Emilia, infatti, andava in scena un vero e proprio film horror, con i bambini tolti ai genitori biologici e dati in affidamento, dietro compenso, ad amici e ad “amici degli amici”. Venivano compilate false certificazioni e i piccoli subivano un vero e propriolavaggio del cervello. Senza contare le torture che gli stessi bambini erano costretti a subire, come scosse elettriche per confondere la loro memoria. Inoltre, gli assistenti sociali si sarebbero travestiti da “mostri” (anche se lo erano già) per rappresentare i genitori delle vittime.

Vittime di stupro

Come ha riportato il Corriere della Sera, alcuni bambini, dopo l’allontanamento dalle famiglie d’origine, sarebbero stati addirittura stuprati. Le violenze avvenivano all’interno delle famiglie affidatarie, tra questi c’era anche il titolare di un sexy shop, e all’interno delle comunità.

Ma c’è di più: i servizi sociali, per tantissimi anni, non hanno voluto consegnare ai bambini i regali e le lettere da parte dei genitori biologici. I carabinieri hanno trovato questi regali e queste lettere buttati in un magazzino.

Gli arrestati

Non solo la Anghinolfi e Andrea Carletti si sono ritrovati dei braccialetti di metallo ai polsi. Sono stati arrestati anche Francesco Monopoli, 34enne di Correggio, assistente sociale dell’Unione Val d’Enza; Nadia Bolognini, 49 anni, psicoterapeuta della onlus piemontese Hansel e Gretel; Claudio Foti, 68 anni, psicoterapeuta, anch’egli della onlus Hansel e Gretel, marito di Nadia Bolognini e Marietta Veltri, 63 anni, di Quattro Castella, coordinatrice dei servizi sociali dell’Unione.

Federica Anghinolfi, chi è l’assistente sociale arrestata a Reggio Emilia

 

Val d’Enza, la terra dei bambini in affido: oltre cento in due anni e mezzo

Un aumento vertiginoso di casi che è stato scoperto dal consigliere comunale pentastellato dell’Unione, Natascia Cersosimo. Per i servizi sociali un boom in linea con i dati dei Paesi in guerra

Oltre cento minori dati improvvisamente in affidamento, dal 2016 fino a metà 2018, dai servizi sociali della Val d’Enza, mentre nel 2015 gli affidi erano zero. E’ quanto si evince da un documento contabile dell’Unione val d’Enza

 

…Un aumento vertiginoso di casi e di affidi che è stato scoperto dal consigliere comunale dell’Unione val d’Enza, Natascia Cersosimo ( candidato sindaco, non eletto, del M5S a Cavriago) che un anno fa, quando venne chiesto di varare una maggiore spesa di 200mila euro per i centri accoglienza, chiese i documenti e si trovò di fronte a questi numeri.

……Per minimizzare la cosa, nella relazione di fine mandato l’Unione scrive: “Preme sottolineare come i dati di grave maltrattamento e abuso della Val d’Enza, superiori alla media regionale, non sono ascrivibili a un fenomeno locale, ma sono in linea con i dati dell’Oms e di organizzazioni internazionali come Save the Children e Terre des Hommes”. Un paragone che non sta in piedi, tuttavia, perché quelle organizzazioni lavorano in zone che spesso sono teatri di guerra o piuttosto disagiate, cosa che non si può certo dire del Consorzio della val d’Enza.

Val d’Enza, la terra dei bambini in affido: oltre cento in due anni e mezzo

La segreteria PD: “Massima vicinanza e sostegno a Carletti”
I Dem condannano il “linciaggio mediatico” di questi giorni contro il sindaco di Bibbiano arrestato e chiedono che, in tempi rapidi, “siano fatti emergere eventuali profili di responsabilità”

di Redazione – 29 Giugno 2019 – 14:24
REGGIO EMILIA – “Il procuratore Mescolini ha chiarito in modo evidente che i fatti imputati al sindaco di Bibbiano Andrea Carletti sono contestazioni procedurali ed amministrative relativamente a concessione di spazi e di servizi, che nulla hanno che fare con le accuse relative alle violenze sui minori”.

La segreteria provinciale del Pd, in una nota, appoggia il sindaco di Bibbiano, attualmente agli arresti domiciliari con le accuse di concorso in abuso d’ufficio e falso ideologico, e aggiunge: “Carletti ha subito un linciaggio mediatico in questi giorni vergognoso, che condanniamo fortemente e gli esprimiamo la massima vicinanza umana e sostegno. Risponderà con serenità e collaborazione da uomo delle istituzioni quale è dei rilievi amministrativi che gli vengono mossi, ma non possiamo accettare quanto sta avvenendo. Il suo nome è stato associato impropriamente ad abusi minorili, minando l’onorabilità della persona

Reggiani al Gay World Pride di New York


Reggiani al Gay World Pride di New York foto
Quest’anno il pride mondiale si è tenuto a New York, metropoli non scelta a caso, visto che si celebrano i 50 anni dai moti di Stonewall

di Redazione – 01 Luglio 2019 – 8:59

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“Bibbione ha un prete?”

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il prete di Bibbione esiste? Non sapeva nulla? E il clero di Reggio Emilia, sordo, muto e cIeco? Tutti?
Così mi scrive un amico.

Breve  ricerca su Internet, e  s scopre che è un vicariato:

http://www.diocesi.re.it/wd-territorio-diocesi/territorio-diocesano/vicariato-vi-val-denza/

Ha un vescovo,

S.E. Mons. Massimo Camisasca,

nato a Milano, antico allievo di Don Giussani.

Ha mai scritto sugli affidi? SU Avvenire, nel 2013

 


Massimo Camisasca sabato 4 maggio 2013

IDEE. Affido, teologia dell’accoglienza


Massimo Camisasca sabato 4 maggio 2013
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Nasce da un dialogo durato 7 anni con un gruppo di famiglie adottive o affidatarie, raccolte nell’associazione «Famiglie per l’Accoglienza», il nuovo libro di monsignor Massimo Camisasca (nella foto) «Benvenuto a casa. Le ragioni dell’accoglienza» (San Paolo, pp. 96, euro 7,90, prefazione di Antonia Arslan), da cui riprendiamo in questa pagina un capitolo. «Nel nostro tempo in cui tanto si dibatte attorno alla convivenza fra uomini e donne di diverse culture, etnie, lingue e religioni, queste pagine vogliono offrire un itinerario semplice di accoglienza dell’altro»; il testo contiene estratti di lettere scambiate dal vescovo di Reggio Emilia con le famiglie affidatarie.

Quando scopro l’amore da cui vengo, di cui sono fatto e che mi attende, vivo una grande sorpresa. Io non c’ero e ora ci sono. Sono stato voluto, sono stato amato da sempre. Sono stato portato alla vita, attraverso i miei genitori, da un Essere personale e misterioso che ha voluto farmi passare dal nulla all’esistenza. Egli è colui che chiama all’esistenza ciò che non è (cfr. Rm 4,17). Non solo non c’ero e ora ci sono, ma in ogni istante continuo ad essere mantenuto nella vita, non ricado nella polvere. È l’inizio della speranza che può rinnovare ogni mia giornata e quelle degli altri.Ecco il senso della parola positività. Quando il mio cuore si apre alla scoperta rinnovata di essere stato voluto e amato e di esserlo tuttora, riesco a vedere altri segni di questa positività dell’esistenza, pur in mezzo a tante fatiche, dolori, confusione, peccati. Ada Negri, in una sua poesia, scriveva: «Tutto fu bene, anche il mio male» («Atto d’amore», in Mia giovinezza, Rizzoli 1995). Una tale affermazione può essere ripugnante se non porta dentro di sé il sangue, la drammaticità della nostra esistenza di uomini. La scoperta della positività della vita non cancella il dolore, l’errore, ma ci permette di avere un punto preciso di riferimento per attraversare anche ciò che ci sembra più pesante e addirittura contraddittorio. Bene e male sono sempre inestricabilmente congiunti nelle ore del nostro pellegrinaggio sulla terra. Perché il bene, per affermarsi, porta dentro di sé anche il male? È questa, forse, la domanda più drammatica presente nella storia del mondo. Una questione che l’uomo non può eludere. Egli cerca di dimenticarla nella superficialità con cui censura la drammaticità continua che le ore portano con sé. Eppure tale domanda ritorna sempre. O l’esistenza non ha nessun senso, nasce da una casualità illogica in cui si alternano luci ed ombre, vita e morte, oppure ha un significato, ed esso custodisce dentro di sé la gioia e il dolore, il sangue e la passione, l’energia e la fatica.Riporto un breve testo, dal diario di un mio amico. È un padre che scrive alla figlia di 7 anni, adottata: «Cara Vlada, oggi io e te per la prima volta abbiamo fatto un discorso sulla tua mamma russa, quando, camminando mano nella mano, mi hai chiesto a bruciapelo: “Papà, perché quella mamma ci ha abbandonati?”. Ti ho risposto che questa cosa io non la so, ma che ci sono mamme che non se la sentono, o hanno paura a crescere i loro bambini. Mi hai chiesto: “Forse era cattiva?”. “Io non credo – ti ho risposto –, solo non se l’è sentita di crescervi, e vi ha lasciati in un istituto, dove noi vi abbiamo incontrati». Mi hai chiesto se è morta, ma io credo proprio che non lo sia, ti ho risposto, è viva. “È una nonna, adesso?”. “No, è una mamma, forse giovane, ma io non l’ho mai conosciuta”. “Sarà un po’ triste, adesso, senza i suoi bambini?”. “Credo di sì, che sia un po’ triste, ma forse sarà anche un po’ contenta di sapere che voi avete trovato un papà e una mamma che vi vogliono tantissimo bene”. “Allora la conoscerò quando vado in cielo!”. “Credo proprio di sì – ti ho risposto –: ci ritroveremo tutti in cielo!”». Mi scrive ancora una coppia che vive l’esperienza dell’accoglienza: «Sentiamo forte il calore di un’esperienza d’affido che ancora stiamo in qualche modo vivendo. Si tratta di un ragazzo venuto da noi a 13 anni, proveniente da una famiglia in dissesto, col padre separato e la madre dentro e fuori da cliniche psichiatriche. Un ragazzino con forti ed evidenti vuoti interiori, totalmente chiuso nella difesa di una presunta autonomia. L’incontro con lui ci ha insegnato la necessità di uscire dai nostri schemi. Il ragazzo, dopo meno di tre anni, è entrato in crisi di insofferenza lasciando la nostra famiglia abbastanza dolorosamente. Ripreso dai servizi sociali, non ha voluto avere più alcun rapporto con noi per più di due anni. Un fallimento? Improvvisamente, dopo un lungo silenzio, ha chiesto di tornare da noi. Così è ripartito un diverso rapporto che dura ancora. Anzi, è cresciuto in diverse forme di accoglienza che ormai comprendono anche la madre naturale».

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Veglia contro l’omofobia, le parole del vescovo Camisasca: «Voi siete tutti figli miei»

Chiesa gremita per ascoltare le parole di monsignor Massimo Camisasca, che ha voluto presiedere la veglia anti omofobia nella chiesa di Regina Pacis. La sua partecipazione è finita nel mirino del gruppo di integralisti cattolici 20maggio, che a loro volta hanno organizzato in contemporanea una contro-veglia di protesta, definita “di riparazione”, proprio sotto al vescovado, simbolo della chiesa reggiana e abitazione del vescovo

Dalla Chiesa di Bergoglio, Cosca della Bontà e dell’Omofilia, è tutto.

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SALVINI, BASTAVA MOSTRARE QUESTO:

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Il ministro degli Esteri  Heiko Mass :

<Per noi, al termine di una giusta procedura, solo il rilascio della può essere accettabile. Lo renderò di nuovo chiaro all’Italia. Quanto all’Europa, il mercanteggiamento sulla distribuzione rifugiati è indegno e deve finire>

Sea Watch: Steinmeier critica l’arresto

Presidente tedesco sulla capitana: ‘Roma agisca diversamente’

(ANSA) – BERLINO, 30 GIU – Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier critica l’arresto della comandante.
“Può darsi che ci sia una legislazione italiana su quando una nave può entrare in porto e quando no, e può anche essere che ci siano reati amministrativi o reati penali. Tuttavia – ha detto Steinmeier alla Zdf – l’Italia non è uno Stato qualsiasi, è al centro dell’Ue, è uno Stato fondatore dell’Ue. Ed è per questo che ci aspettiamo che affronti un caso del genere in modo diverso. Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali”, ha concluso.

A questo ministro che si sente nostro padrone  – e

All’insultante presidente Steinmeier, che dice “può darsi  che esista una legislazione italiana”,  bastava che Salvini facesse vedere  questo. Non solo esiste una “legge italiana”   (che Steinmeier insinua inventata  per l’occasione)  ma la convenzione ONU

Il passaggio di una nave straniera  è giudicato pregiudizievole  [punto g]  il carico e lo scarico di […] persona contraria alle leggi e regolamenti doganali, fiscali, DI IMMIGRAZIONE, o sanitari dello Stato costiero. 

(Qui il testo completo della Convenzione: https://www.un.org/Depts/los/convention_agreements/texts/unclos/closindx.htm)

Invece Salvini ha detto tantissime altre cose, troppe  vociferazioni,  troppe grida (manzoniane) inutili, riuscendo insieme ad apparire impotente – mentre la SeaWAtch attraccava e scaricava infischiandosene dei suoi altolà perché sicura dell’appoggio di tutti i potenti e i padroni tedeschi, e i collabò nostrani –   contemporaneamente  dalla parte del torto,  apparendo un privato  energumeno che inveisce dalla strada.  Un ministro degli Interni  avrebbe anzitutto dovuto chiedere ai suoi uffici di trovare le legislazioni  nazionali e internali ed ordinare l’obbedienza a quelle norme. Senza dire una parola su twitter.

Spero si renda conto del danno che ha fatto all’Italia in questa vicenda.

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MERKEL DISFATTA NELLA UE. PER MACRON, ANCHE PEGGIO.

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Per ricapitolare quel che hanno  fatto i padroni della UE nel mercato delle vacche per  le nomine: sconfitta fra il ridicolo e il comico di padrona Merkel.  Voleva piazzare  al  posto che oggi è di Juncker, Frans Timmermans.   Insomma  la dittatrice della democristianeria   di “centro-destra” voleva mettere un vecchio arnese della sinistra “socialista” (virgolette) che, oltretutto,  con  cui ha colluso felicemente per decenni sia in Germania sia in UE. Persino Oettinger, noto per il suo modesto QI e  la sua fedeltà alla  cancelliera,  ha  ricordato che, dopotutto, le elezioni europee le aveva vinte il centro destra  (anche se perdendo 36  seggi rispetto al 2014), e semmai era quello ad avere diritto al posto.

Come mai questa insistenza  della Kanzlerin a  volere Timmermans  alla presidenza della Commissione? Lo spiega Jean Quatremer, il corrispondente da Bruxelles di Libération,  da una vita nei corridoi del potere  UE:  “Non dimentichiamo che Timmermans non ha mai osato  opporsi a Martin Selmayr, che lo disprezza apertamente, ed ha convalidato il suo colpo di Stato  del febbraio 2018.

Ecco dunque il motivo: Merkel vuole mantenere il posto di Selmayr, l’autoritario arrogante segretario generale,  il tecnocrate da nessuno eletto che lei ha piazzato a fare da badante  all’alcolico Juncker.

Selmayr, il vero dittatore  illegale  della UE  a nostra insaputa, conoscitore e manovratore della macchina tecnocratica,  che è salito al potere scavalcando chi ne aveva diritto con quello che Quatremer  chiama un golpe.  Ne abbiamo parlato qui:

LA UE HA IL DITTATORE. E NON VI HANNO AVVERTITO.

L’azione di Selmayr è stato chiamata in causa  anche nello  strano suicidio di Laura Pignataro, alta funzionaria del servizio giuridico della Commissione  (quindi alle dipendenze dirette del dittatore), “costretta a difendere la nomina, macchiata di irregolarità, di Selmayr”.  Il suicidio, avvenuto il 17  dicembre, non è stato comunicato che il marzo – segno del clima di occultazione e terrore che il Segretario Generale fa regnare suo suoi sudditi:

https://forum.termometropolitico.it/775177-un-suicidio-alla-corte-di-juncker.html

L’Italia con Visegrad, determinante

Il gruppo di Visegrad a cui s’è aggiunta l’Italia con  suo peso DETERMINANTE,  ha fatto blocco contro il candidato-Merkel.   Così persino Il Corriere (firma Federico Fubini, quello che tace dei 700 bambini morti in Grecia per la UE)  ha scritto che l’Italia è diventata “L’ago dell’eurobilancia”.  Dopo aver continuamente ripetuto  e mostrato quanto l’Italia nella UE è “isolata”,  è già un bel progresso.

https://www.corriere.it/esteri/19_luglio_01/socialista-olandeseaffondato-il-g20cosi-l-italia-diventataago-dell-eurobilancia-a9baad88-9c42-11e9-90e0-91eb5f4a6d20.shtml

Un buon numero di capi di governo  hanno chiesto le dimissioni di Selmayr.   Ma per restare segretario a vita,  lui ha  di colpo (e dietro le quinte) fatto apparire la candidatura a  presidente della Commissione di  –  udite udite  – Andrej Plenkovic , croato, capo  dell’HDZ,  destra-destra, ma inserito nella democristianeria di centro-destra su cui regna la Merkel. Plenkovic deve a Selmayr gratitudine perché  ha favorito la Croazia sulla Slovenia, assegnandole la  contestata  Baia (o vallone)  di Pirano  (il solo tratto che permette alla Slovenia di avere accesso alle acque internazionali)  nonostante la Corte permanente di Arbitraggio dell’Aia   abbia  riconosciuto alla Slovenia la sovranità sulla parte della baia che  le permette l’accesso all’Adriatico. Questa improvvisa candidatura apparsa dal nulla e  non dalle discussioni dei 27,  è stata riconosciuta come una manovra di Selmayr; e ciò fa sospettare che  il pericoloso personaggio  abbia architettato   un nuovo e completo complotto per restare al potere reale, la gestione della  macchina UE.  I prossimi giorni lo diranno.

Merkel aveva posto la candidatura di Timmermans mercoledì a Berlino, in un incontro a con lamato Manfred Weber, candidato da lei a dirigere il PPE europeo, la sua yes-woman  (e fallita aspirante cancelliera)  Annegret Kramp-Karrenbauer,  e il francese Joseph Daul, presidente del gruppo francese all’europarlamento.

Quindi lo scacco della Merkel è stato anche lo scacco di  Macron – a cui Timmermans andava benissimo, per  la  stessa ragione per cui Nigel Farage  ha definito l’olandese “un pericoloso fanatico”)  e il piccino  di Attali non ha potuto fare a meno di  mostrare al mondo  tutta  la sua rabbia  durante la conferenza-stampa: lamentando “troppe ore passate a decidere niente” per colpa dei “27”  che non gli ubbidiscono….

“Quello che mancava al tavolo era lo spirito e la determinazione a difendere l’interesse generale europeo”, ha affermato Macron. “Abbiamo visto oggi cosa non funziona”, ha sibilato  il piccino di Attali.  Lo ha scoperto, finalmente.

Rivolta contro il Mercosur: “Distrugge  la  nostra agricoltura”

Dovrebbe preoccuparsi, Macron, di una  ben diversa  questione che sta facendo montare   l’insofferenza dei francesi verso “Più Europa”: la Commissione ha  varato, il 28 giugno, un gigantesco accordo commerciale con Mercosur (Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay) :   gli agricoltori francesi sono in rivolta. “L’apertura alla concorrenza dei prodotti agricoli di Argentina e Brasile   destabilizzerà, se non distruggerà, le nostre filiere  di produzione agricola”, ha scritto LE Figaro. “Il nostro allevamento ne soffrirà: si prevedono volumi d’importazione enormi di carni. Molti allevatori qui chiuderanno, poi, per essere competitivi,  nasceranno allevamenti con mille  e più bovini, disastrosi per l’ambiente, e per la qualità  – senza parlare  della distruzione di posti  di lavoro. L’argentina  e il Brasile sono,  oltretutto, produttori massicci di OGM. Inutile illudersi che non li esporteranno qui: del resto è a questo che servono questo tipo di accordi”-

http://www.lefigaro.fr/vox/politique/pourquoi-l-accord-de-libre-echange-avec-le-mercosur-va-detruire-notre-agriculture-20190701?redirect_premium

Se Macron pensa di aver sedato la rivolta dei Gilet Gialli, aspettate a vedere la rabbia dei coltivatori francesi.

Ancor più significativa   l’opposizione di Nicolas Hulot, ex ministro della transizione ecologica (sic) di Emmanuel Macron, che ha dato le dimissioni sbattendo la porta l’agosto scorso denunciando la falsità  dei  propositi ecologisti del piccolo.

Nicolas Hulot

“L’accordo col Mercosur va al contrario esatto dei nostri progetti sul clima”, denuncia  Hulot, evocando fra l’altro  la distruzione della foresta amazzonica  brasiliana accelerata da Bolsonaro.

Ma dice anche di più, l’ex ministro: “E’ il libero scambio all’origine di tutte le problematiche ecologiche. Ampliare il libero scambio non fa che aggravare la situazione. E’ la mondializzazione la causa della crisi [ecologica]  in cui ci troviamo; se non si affronta questa causa, mettere tre o quattro eoliche non serve a  niente.

“Bisogna capire che uno dei primi obblighi è di ri-localizzare tutte o parte le nostre economie – a cominciare dall’agricoltura. Altro che ripetere “il protezionismo è la guerra”.

https://www.lemonde.fr/planete/article/2019/06/30/nicolas-hulot-l-accord-avec-le-mercosur-est-completement-antinomique-avec-nos-ambitions-climatiques_5483453_3244.html

Un ex ministro di Macron  il Piccolo,  diventa anti-globalista e protezionista. Interessante sviluppo.

 

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Putin e la fine dell’epoca liberale

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di Giulietto Chiesa

Il G-20 di Osaka sarà probabilmente ricordato come quello della prima, vera “offensiva ideologica” post-comunista e anti-liberale. L’autore di questa svolta è Vladimir Putin.

Nell’intervista al Financial Times del 27 giugno il leader russo ha, per la prima volta nel suo quasi ventennale “regno”, abbandonato i panni angusti di un paese che “si difende” dalla pressione esterna del mondo occidentale, per assumere quelli del difensore globale dei popoli di tutto il mondo, che stanno lentamente uscendo dall’ipnosi globalista e cominciano a fronteggiare, sempre più spavaldamente le élites autodefinentesi — con un orribile ossimoro — come “minoranze democratiche”.

C’è stato, prima di questo, solo un altro grande discorso ideologico di Putin, paragonabile a quello di Osaka: quando, a Monaco, nel 2007, lasciò di stucco tutti i suoi interlocutori/avversari occidentali annunciando, senza mezzi termini, l’intenzione della Russia di tornare a svolgere un ruolo mondiale. “Non accetteremo di diventare vassalli dell’Occidente”. E fu, da quel momento, considerato un nemico, anzi “il nemico” del “mondo libero”. Fu un brutto risveglio per l’America e per l’Europa, che avevano già derubricato la Russia, uscita dal crollo dell’Unione Sovietica, come niente di più che partner secondario del loro ordine mondiale.

Ma quello di Osaka non ha più nulla di difensivo, anche se ha conservato molto di russo. Una Russia che definisce essa,  per la prima volta, la linea di demarcazione tra l’Occidente e il resto del mondo, mettendosi idealmente alla testa di tutti i movimenti e di tutte le pulsioni antiliberali che stanno maturando in molte parti dello stesso occidente.  Da accerchiata a accerchiante. Al limite dell’inaccettabile, del blasfemo, per le élites che si ritengono ancora al posto di comando.

Esiste ancora — ha detto in toni palesemente sprezzanti — una cosiddetta idea liberale. Ma essa è ormai moribonda”. Le sue componenti, ha aggiunto, “sono semplicemente irrealistiche”, a cominciare dal multiculturalismo. “l’idea liberale presuppone che non si deve fare nulla”; che ”i diritti dei migranti debbono essere in ogni caso difesi”. Ma una tale idea presuppone il rifiuto del principio che “ogni delitto deve essere seguito dalla punizione” e cioè essa “entra in conflitto con gl’interessi della stragrande maggioranza delle popolazioni”.

Il secondo punto della requisitoria di Putin tocca i valori della tradizione. “Non intendo offendere nessuno, tanto più che già, per molto meno, ci qualificano come omofobi. Noi non abbiano nulla da dire contro le persone che hanno orientamenti sessuali non tradizionali. Ma ci sono cose che a noi appaiono come eccessive. Per quanto concerne i bambini, da qualche parte ci dicono che i sessi sono diventati cinque, se non sei. Non so nemmeno come si chiamano. Penso che non si può dimenticare la cultura, le tradizioni, le basi tradizionali della famiglia, che fondano la vita dei milioni d’individui  che costituiscono i popoli”.

A più riprese torna, nel discorso di Putin, il tema del diritto del popolo a vivere secondo i principi che sono definiti dalla sua storia. Milioni di persone, la enorme maggioranza del popolo, rispettano certe regole; esse racchiudono le norme della convivenza sociale. Come lo è la stessa religione. “Si può non ricordarla ogni giorno — ha esclamato il presidente russo — si può non andare in chiesa, ma non si può dimenticare che nel cuore, nelle profondità dell’animo, esistono leggi umane fondamentali, valori morali dai quali non si può prescindere”. In Russia noi siamo ortodossi. “Possiamo dimenticare di vivere in un mondo che è il prodotto dei valori biblici?”.

Si deve impedire alla gente di esprimere punti di vista diversi? Niente affatto, ma “ non si possono offendere i sentimenti della popolazione nel suo insieme”. Per quanto concerne le idee liberali — questa la conclusione di Putin —”non si tratta di cominciare immediatamente la loro liquidazione. Il fatto è che ormai i liberali non hanno più niente da imporre a nessuno, che è ciò che hanno cercato di fare negli ultimi decenni”.

E, nel corso dell’intervista, Putin ha trovato il modo di riconoscere a Donald Trump il merito di avere “scoperto” un’altra America, quella del popolo, ben diversa da quella delle élites. È stata questa America quella che ha portato al potere Trump. Il quale, tra l’ilarità generale dei partecipanti al G-20, ha ricambiato l’omaggio ammonendo scherzosamente Vladimir Putin a “smetterla di influenzare le decisioni dei popoli” con il suo esercito di hackers. Almeno a quel livello nessuno crede più alle panzane dei media. Salvo i giornalisti.

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